C’è la data ufficiale dei saldi, ma non c’è l’ufficialità dei colori della Campania. In Regione è stato firmato ieri il decreto dirigenziale che stabilisce, sentite le associazioni di categoria, le date dei saldi invernali che partiranno l’11 gennaio per concludersi entro l’11 marzo.
Ma se come da prassi i negozianti per prendere una boccata d’ossigeno hanno creato nei loro negozi e nelle vetrine nei giorni delle festività natalazie le zone sconti e promozioni puntando sui giorni di apertura e soprattutto per il settore moda, abbigliamento e calzature, quelli di colore arancione, in Campania, oggi c’è la data dei saldi ma con l’incognita della zona. Da sabato 9 gennaio infatti si tornerà in zona arancione fino a lunedì quando ogni regione verrà collocata in una nuova zona.
La regione Campania sarà in zona gialla, sia domani 7 che l’8 gennaio con la possibilità per i ristoratori ed i bar di restare aperti con consumazione al banco o al tavolo fino alle 18 mentre dopo quell’ora solo asporto, fino alle 22, e consegne a domicilio. Per i negozianti soprattutto quelli di abbigliamento, rimasti chiusi nei giorni clou degli acquisti festivi a causa della zona rossa apertura ma senza saldi. Una valutazione probabilmente dettata dalla volontà di evitare affollamenti di consumatori soprattutto in concomitanza con la due giorni in zona gialla del 7 e 8 gennaio. Ma sarà davvero così? Niente saldi, ma ci sono le promozioni, le offerte, gli sconti del punto vendita, differenze molto sottili che vanno ben oltre l”ufficialità. Ma a prescindere da queste osservazioni c’è da considerare che sui saldi fissati a calendario da lunedì 11 gennaio pesa l’incognita della mappa del rischio. Allo Stato, la Campania è Regione in bilico tra arancione e gialla proprio a partire dall’11 gennaio.
Tutto dipenderà dal monitoraggio dei dati relativi ai contagi. Nel caso fosse in zona arancione, scatterebbe il divieto di spostamento dal Comune di residenza o domicilio e i negozi sarebbero addirittura chiusi. Critici alla luce di diverse valutazioni i commercianti e le associazioni di categoria che ovviamente discutono in primis il fatto di aver comunicato la data così in ritardo, contribuendo ad aumentar i danni alle imprese già fortemente provate dalle restrizioni e dall’emergenza sanitaria legata al covid.
Ora si confida comunque in una boccata di ossigeno per un comparto in ginocchio anche se l’esito dipenderà sempre dai colori delle zone che verranno a determinarsi nei prossimi giorni, a restrizioni nella mobilità, a nuove disposizioni regionali.