Il Terminal Sct nel porto di Salerno vive una fase di forte crescita delle dinamiche di movimentazione delle merci. Il II trimestre 2017 si è rivelato particolarmente positivo in considerazione dell’avvio dei due servizi settimanali per gli USA attivati dai maggiori conglomerati di linee di navigazione al mondo (Ocean Alliance e The Alliance) entrambi in rapporti di collaborazione operativa con il Terminal del Gruppo Gallozzi. Ad essi si è aggiunto un altro gigante globale come Cosco che ha implementato le rotte da East Med per il Regno Unito ed il Nord Europa. In questo modo si sono registrati significativi volumi di traffico che hanno consentito al Terminal Sct di raggiungere la quota di circa 90mila teus tra aprile e giugno 2017 (+27%) rispetto all’analogo periodo del 2016 (70.255 teus). A queste dinamiche vanno sommate le perfomance molto positive di altri servizi che già scalavano il Terminal SCT. Il collegamento con il Sud America-West Coast di Hamburg Sud, Hapag Lloyd e CMA-CMA è passato a cadenza settimanale (questo servizio è, tra l’altro, impegnato nelle operazioni di imbarco a Salerno dei treni della metropolitana di Lima). Si è registrato l’incremento della capacità delle navi del servizio settimanale da East Med a UK/Nord Europa di Seago Line ed Hamburg Sud, con l’entrata sempre di CMA-CGM nell’Alleanza. Ed ancora Messina Line, che ha inserito lo scalo North Bound (in aggiunta allo scalo South Bound), mentre il colosso tedesco Hapag Lloyd ha concentrato in esclusiva a Salerno i propri scali nel Mezzogiorno d’Italia, con ben quattro servizi settimanali. Sono quattro anche gli approdi settimanali della Borchard Line, cui spetta il palmares dell’Armatore che scala in assoluto da più tempo il porto di Salerno, con le prime navi giunte alla fine degli anni cinquanta. Di fronte a questo scenario si può, quindi, affermare che la crescita del trend della movimentazione presso il Terminal Sct ha certamente avuto riflessi positivi sulle statistiche complessive del porto di Salerno. La stima dell’intero traffico del porto relativo al II trimestre 2017 risulta pari a 113.300 teus rispetto a 94.250 del 2016, con un incremento di circa il 20%. Se allarghiamo lo sguardo alle stime del I semestre 2017, è possibile dedurre che il porto di Salerno – nel suo insieme – ha aumentato i volumi di movimentazione di circa il 13 per cento, passando dai 190mila teus del I Semestre 2016 ai 215mila del I Semestre 2017 (dato che risulta composto per circa l’ 80% dai flussi della Sct). Si tratta di proiezioni che, comunque, andranno ulteriormente affinate ed elaborate sulla base delle statistiche ufficiali della Autorità Portuale. “La scelta dei maggiori operatori mondiali presenti sul mercato dei traffici marittimi internazionali di puntare sul Terminal SCT e sul porto di Salerno – ha dichiarato il Presidente di SCT SpA Agostino Gallozzi – conferma i livelli di affidabilità e di competitività dei servizi offerti, nell’ambito di una visione strategica che configura l’Italia prima di tutto come una grande piattaforma delle produzioni industriali export oriented resa competitiva da un’efficiente rete di regional port territoriali.” “E’ evidente – conclude Gallozzi – che è possibile raggiungere questi risultati solo quando c’è unità d’intenti e visione comune tra la componente pubblica e la componente privata. Va detto che l’Autorità di Sistema Portuale, presieduta da Pietro Spirito, ha saputo mettere in campo in questa fase iniziale della sua attività un’eccellente qualità delle relazioni con la comunità salernitana e che il processo di realizzazione del sistema portuale tirrenico centrale procede nel pieno rispetto delle singole vocazioni, con lo scopo condiviso di esaltarle e migliorarle. Di fronte a scenari di crescita così rilevanti resta, però, il serio problema della pesantezza burocratica, che penalizza fortemente lo sviluppo infrastrutturale del porto di Salerno: escavi prima di tutto, ma anche ampliamento dell’imboccatura e gallerie di accesso agli svincoli autostradali. Senza alcun dubbio il disallineamento temporale tra la componente pubblica e la componente privata rappresenta un elemento di forte e grave criticità rispetto allo sviluppo economico non solo della portualità, ma dell’intero sistema/Paese.”
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1 commento su “+ 20% TRAFFICO CONTENITORI AL PORTO DI SALERNO”
Gaetano Perillo
(Agosto 18, 2017 - 5:31 pm)18 agosto 2017
Apprendo solo ora questi lusinghieri risultati che fanno aumentare significativamente i volumi di movimentazione merci in termini assoluti e percentuali, rispetto agli anni precedenti.
Giustamente la SCT SpA sottolinea con orgoglio questi risultati dovuti alla fiducia che i maggiori operatori marittimi mondiali attribuiscono alle strutture e alla ubicazione del porto di Salerno.
Meraviglia tuttavia che si accenni ai ritardi della burocrazia e all’inerzia delle autorità politiche tuttora incapaci di completare alcuni programmi infrastrutturali. Ma nessun accenno, sia pure critico e/o motivatamente negativo, viene espresso nei confronti di chi da tempo pone in evidenza che il futuro del porto di Salerno è legato alla possibilità che esso venga dotato finalmente di una bretella, efficiente e dedicata, che lo ponga direttamente in collegamento con la rete ferroviaria nazionale. Dopo le recenti vicende che hanno interessato il viadotto Gatto e anche per certe incognite che cominciano a serpeggiare circa la funzionalità della Porta Ovest, non c’è chi non vede che la movimentazione di container e altre merci con soli veicoli su gamma potrebbe ritrovarsi in una spirale di criticità, con forti penalizzazioni per i traffici da e per il porto
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