2018. LO SVILUPPO DI SALERNO IN QUATTRO MOSSE –

Piazza della Libertà, con i suoi tempi sempre piuttosto ondivaghi, un anno, quindici mesi, diciotto, chissà, si farà o meglio si completerà. Lo ha affermato senza tema di smentita il sindaco Napoli e sul punto c’è unanime consenso da parte degli uffici tecnici comunali. Sotto quest’aspetto il capoluogo ci mette la faccia e i soldi e via così… Laddove, invece, il Comune di Salerno sarà solo semplice spettatore non avendo né responsabità, nè capacità di spesa, è su tutto il resto, ovvero opere di fondamentale importanza per il definitivo decollo del

progetto Salerno città turistica. Opere ferme al palo in qualche caso, da finanziare in qualche altro o addirittura da immaginare. E’ sulle infrastrutture che si gioca la partita più importante, partita strategica e probabilmente decisiva per il futuro del comune capoluogo e dell’intero comprensorio, fondamentalmente quattro: Porta Ovest, Porto, Aeroporto e prolungamento della metropolitana leggera. Quattro asset fondamentali, interconnessi tra loro, da tempo in stand by, non chimere ma assai complicate. Per queste opere, come detto, il Comune di Salerno può poco in termini di spinta e proposta finanziaria, ma riceverà tanto, tantissimo quando giungeranno a completamento e mai come in questo caso sarà determinante il ruolo che saprà svolgere la Regione Campania guidata da Enzo De Luca che confida di chiudere la partita entro il termine della legislatura. Porta Ovest è un insieme di gallerie e, al tempo stesso, un autentico labirinto giudiziario. I Tunnel sono lì, gli scavi sono anche a buon punto, ma c’è un’indagine in corso della magistratura e, soprattutto il crac finanziario dell’impresa aggiudicataria dei lavori la Tecnis. Da più fronti, in particolare dall’autorità portuale, ente appaltante, si sparge ottimismo ma il tempo scorre inesorabile e c’è da fare i conti con un finanziamento europeo che rischia di andare in fumo. Sullo stesso fronte c’è poi la partita delicatissima che riguarda il dragaggio dei fondali intorno alla stazione marittima disegnata da Zaha Hadid. Se si vuole realmente mettere a regime la struttura e rilanciare il turismo crocieristico, non vanificando la perla dell’archistar, riducendola a mero contenitore di iniziative culturali e politiche, bisogna procedere ad escavi importanti e non a semplici lavori di sagomatura. Anche in questo caso l’autorità portuale dà garanzie, ma intanto non c’è ancora certezza sull’inizio dei lavori. E lavori, tanti, attende anche il Costa d’Amalfi di cui, però, finalmente la Regione Campania, forte dell’appoggio della Gesac, sembra essersi presa carico. Pista da allungare, servizi da migliorare ma almeno c’è un soggetto, appunto la Gesac, che appare deciso a garantire la gestione, anche per decongestionare lo scalo di Capodichino ormai saturo. Anche per il Costa il 2018 potrebbe essere l’anno decisivo. Infine il prolungamento della metro leggera di Salerno, a nord verso l’Università degli Studi e a sud fino, appunto, all’aeroporto. Sotto quest’aspetto l’impegno assunto da RFI è certificato, meno lo sono i tempi.

Bene. Stazione marittima operativa e a pieno regime, capace di poter usufruire di un aeroporto collegato a Salerno attraverso un efficiente tratta ferroviaria ed una città completamente immune dal traffico di mezzi pesanti grazie al sistema di gallerie di Porta Ovest che collega l’autostrada direttamente al porto commerciale. Non è un’utopia, né una favola, men che meno una chimera. Non dovrà esserlo.

Autore dell'articolo: Marcello Festa

1 commento su “2018. LO SVILUPPO DI SALERNO IN QUATTRO MOSSE –

    Gaetano Perillo

    (Dicembre 31, 2017 - 7:15 am)

    In tutto questo
    , continuo a vedere un grande assente che, se immaginato e avviato per tempo, farebbe quanto meno parte del citato pacchetto di opere e che, una volta completato, darebbe un ulteriore contributo allo sviluppo della città.
    Come si riconosce che la soluzione più agevole per spostarsi da e verso l’aeroporto e l’università è rappresentata da una tratta ferroviaria metropolitana, è ugualmente lo stesso per la movimentazione di merci e container dal porto e viceversa. Cioè, come universalmente riconosciuto, il sistema più razionale, economico, veloce e rispettoso dell’ambiente è il trasferimento su rotaia. Esserne sprovvisti rappresenta un handicap che alla lunga può assegnare una connotazione negativa allo scalo, etichettandolo come una struttura non pienamente attrezzata per attività prevalenti.
    Da parte delle Autorità comunali dovrebbe quindi essere recepita questa necessità e adoperarsi affinché si metta mano ad un progetto tecnico finanziario, al fine di realizzare, tramite un apposito tunnel, un tratto di ferrovia che colleghi il porto con il corridoio tirrenico, mediante un innesto nell’area nocerina.

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