L’otto aprile del 1955 nasceva a Roma Agostino Di Bartolomei, capitano e bandiera della Roma che decise di chiudere la sua carriera con un’ultima impresa. Dopo aver vinto scudetti e coppe con la squadra del suo cuore, “Ago” sposò per amore la causa granata e regalò alla gente di Salerno una gioia attesa da tanto, troppo tempo. Proprio nel giorno del suo trentacinquesimo compleanno, in una calda domenica delle Palme del ’90, la Salernitana era di scena a Casarano, in uno dei tanti scontri diretti di quella stagione vissuta sul filo del rasoio, tale e tanto fu l’equilibrio tra le molte pretendenti ai due posti d’onore. Quella domenica fu un esodo verso il Salento. Era una partita molto attesa in città perché si percepiva che sarebbe potuto accadere qualcosa di determinante ai fini della promozione. E quel qualcosa che Salerno sognava e sperava sotto voce accadde. Cross di “Ago” e deviazione vincente sotto porta di Carmine Della Pietra. Casarano zero, Salernitana uno. Fu quello il risultato finale. Fu un ritorno lungo ma dolcissimo per i granata e per i tifosi al seguito. La settimana Santa cominciò nel modo migliore. Nel segno di Agostino Di Bartolomei, fascia al braccio ed assist da campione quella domenica in cui spegneva trentacinque candeline. Festeggiò a suo modo, con stile e discrezione, il campione romano e, forse, fu il destino a decidere per lui sei giorni dopo. Era il Sabato Santo e in un Vestuti gremitissimo era di scena il Catania. Quel giorno Agostino diede fondo a tutto il suo repertorio. Bordata su punizione per il vantaggio, sassata su calcio di rigore per il raddoppio e, poi, l’imprevisto: su corner battuto sotto i distinti da un calciatore etneo Agostino saltò sul primo palo, ostacolando Battara che non riuscì ad evitare il gol degli ospiti. Un’autorete del capitano fu come uno squarcio d’umanità, un neo, una imperfezione bellissima, nella corazza di un eroe, di una figura quasi sovraumana come era visto a Salerno il grande e compianto “DiBa”. Finì 2 a 1 e la Salernitana si avvicinò ulteriormente al traguardo che avrebbe virtualmente tagliato a Brindisi, sempre grazie al suo umanissimo eroe. Oggi Di Bartolomei avrebbe compiuto sessantasei anni. Se ne è andato troppo presto, compe purtroppo capita a chi, come dicevano gli antichi, è caro agli dei.
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