8 MARZO: SALERNO RICORDA LE 26 MIGRANTI VITTIME DEL MARE –

Una celebrazione sobria ma sentita. In occasione della Festa della donna, questa mattina il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli e l’assessore alle Politiche Sociali, Nino Savastano, hanno deposto un fascio di mimose dinanzi l’opera «26 rami spezzati» di Pietro Lista e Giovanni De Rosa eretta nel cimitero monumentale di Salerno, in ricordo delle 26 giovani migranti sbarcate senza vita in città. Il modo migliore, forse il più autentico per, salutare l’otto marzo, la giornata dedicata alle Donne e chi, più delle 26 sfortunate ragazze, molte delle quali ancora senza un’identità, potevano rappresentare l’alta

simbologia di un evento che, giusto ricordarlo, secondo molte fonti accreditate, venne istituito per omaggiare le operaie morte in un incendio divampato nel 1908 in una fabbrica di Chicago, occupata nel corso di uno sciopero, da 129 operaie tessili che morirono tutte bruciate vive perché chiuse all’interno dell’edificio dal padrone. Quelle donne persero la vita sul posto di lavoro avendo realizzato un antico sogno, quello di avere gli stessi diritti e le stesse opportunità degli loro uomini, mariti, compagni, figli. Le 26 innocenti vittime del mare, invece, inseguivano il sogno della libertà per loro stesse e per i loro cari trovando, però, la morte nel viaggio della speranza.

Autore dell'articolo: Marcello Festa