Sette giorni, non di più. Potrebbe bastare una settimana per capire che piega prenderà l’estate granata. Stasera a Chiavari, lunedì e venerdì prossimi in casa, contro Cremonese e Juve Stabia, la squadra di Gian Piero Ventura si giocherà tanto, forse tutto. Tre partite ravvicinate da giocare tutte d’un fiato, senza calcoli, perchè il bottino che la Salernitana riuscirà a conquistare in questi sette giorni di fuoco potrebbe fare la differenza quando i granata saranno chiamati al ciclo di ferro con Cittadella, Crotone, Empoli, Pordenone e Spezia. Fare tanti punti in questa fase di ripartenza sarebbe un ottimo affare per affrontare in posizione di forza il finale di stagione che è ad elevato indice di difficoltà. Uomini contati, il pericolo giallo che incombe su alcuni che anche stasera saranno per forza di cose titolari e che non hanno ricambi all’altezza, le ombre sul futuro di alcuni calciatori col contratto in scadenza a giorni, la prudenza con cui ancora oggi, dopo dieci mesi di lavoro, Ventura è costretto a gestire Cerci, risparmiato per la gara di stasera a causa del terreno sintetico, non l’unico della cadetteria ma a quanto pare il più pericoloso per le articolazioni dell’ex Toro. La speranza è che il riposo faccia bene a Cerci e che già lunedì prossimo, in occasione del match interno con la Cremonese, questi possa davvero fare la differenza. Problemi fisici, acciacchi, qualche incognita: non sembra nascere sotto i migliori auspici questa trasferta che riporta Ventura a tempi andati, quando da quelle parti si viveva di pane e pallone, visto che l’ex presidente dell’Entella, Barbieri, di mestiere faceva il fornaio. Sulle rive dell’Entella Ventura ha avuto modo di vivere una esperienza importante per la sua carriera, ma il trainer genovese non vuole vivere di ricordi e cerca punti d’oro per sfornare l’ennesimo capolavoro della sua carriera. Aggrappato a Djuric, Ventura gli metterà di fianco Gondo, l’unico attaccante sano rimastogli, visto che Giannetti è di nuovo ai box e Jallow ha un vecchio problema al ginocchio per il quale il sintetico terribile di Chiavari non pare l’ideale. Sarà per la prossima volta. In difesa ci si aspetta più senso pratico da Billong, molto incerto ed approssimativo contro il Pisa, mentre in porta rientrerà Micai. In mediana ci sarebbe qualche opzione in più, ma Capezzi e Di Tacchio non si sono mostrati all’altezza dal punto di vista fisico una settimana fa per poter dare le dovute garanzie e giocarsi le proprie carte per un posto nell’undici di partenza. Il trasloco di Kiyine a destra è l’unico rimedio alla penuria di esterni e costringerà il marocchino a cambiare ancora posizione e mansioni in campo, sperando che sotto i riflettori possa finalmente tornare ad accendersi la lampada del suo estro proprio sul campo in cui segnò la sua prima rete in maglia granata con Colantuono in panchina.
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