Giustizia per Arianna. Sono le parole che campeggiano sullo striscione srotolato questa mattina dinanzi all’ingresso della Corte d’Appello della Cittadella Giudiziaria di Salerno dai genitori della giovane cavese Arianna Manzo che hanno iniziato lo sciopero della fame. Nata sana 15 anni fa, oggi tetraplegica, sorda e ipovedente è stata riconosciuta dalla Giustizia vittima di “mala sanita’”, in seguito ad un ricovero per una bronchiolite alla tenera età di due mesi e mezzo. Un percorso giudiziario durato 9 anni , poi la condanna emessa lo scorso novembre che vede imputato l’ospedale Cardarelli di Napoli, che dopo il primo giudizio ha fatto opposizione ricorrendo in appello.
Con amici e parenti Eugenio Manzo e Matilde Memoli, con la giovane Arianna in carrozzella hanno esposto stamani davanti al Tribunale di Salerno uno striscione con la scritta “Giustizia per Arianna”. 3 milioni di euro riconosciuti come risarcimento in primo grado, un errore medico. Per l’avvocato Mario Cicchetti il comportamento dell’ospedale Cardarelli di Napoli, “è inaccettabile. Dopo la condanna hanno deciso di non onorare la sentenza. Siamo certi che la Corte confermera’ condanna e l’immediato pagamento ha replicato il legale mentre la famiglia ha fatto appello anche al governatore De Luca.