Otto giorni fa, lo sfogo telefonico all’indirizzo di Ventura con un non identificato interlocutore, poi la partenza per una settimana di vacanza, ma sempre con i cellulari a portata di mano. Claudio Lotito s’è preso qualche giorno di relax, ma non ha mai smesso di occuparsi dei suoi affari e delle questioni afferenti il calcio e la politica. Da qualche giorno, il patron di Lazio e Salernitana si sente sempre più vicino al seggio in Senato e per lui sarebbe una battaglia vinta a distanza di anni dalla tornata elettorale in cui si presentò in un Collegio della Campania. Diventare senatore sarebbe un pregio ed una soddisfazione non da poco per Claudio Lotito, uomo pratico ed abituato a prendere le questioni di petto, che, nel corso degli anni, s’è lanciato in imprese grandi, apparentemente folli, come il piano di salvataggio di Alitalia ed anche lo stesso piano di rientro dai debiti con l’erario sottoscritto per evitare la scomparsa della Lazio. Insomma, Lotito ritiene che nulla sia impossibile, salvo poi arrendersi dinanzi alla cruda realtà dei fatti per quanto riguarda la Salernitana, una delle poche società con una militanza almeno di un lustro in B a non essere mai riuscita a mettere piede nei playoff, traguardo raggiunto al primo colpo dal Pordenone e che, qualche stagione fa, fu centrato anche dal Trapani che sfiorò la promozione in massima serie. Insomma, a Salerno l’ormai senatore Claudio Lotito non riesce ad emergere dalla mediocrità, visto che la Salernitana ha centrato il decimo posto come miglior risultato e in cinque anni solo due volte ha migliorato la media punti nel ritorno (con Menichini e Bollini), mentre in una sola stagione, l’ultima, non ha cambiato guida tecnica. Ventura ha atteso la fine del campionato per dire addio ed ora Lotito, in vacanza all’Isola d’Elba, sede dell’esilio di Napoleone, sta pensando alle mosse da compiere per l’imminente, nuova stagione. Il patron laziale ha una preferenza per i generali fortunati e chissà che nella scelta del prossimo trainer granata non vengano prese in esame anche doti non propriamente tecniche. Non è stato fortunatissimo a Trapani Fabrizio Castori che, senza il meno due in classifica, avrebbe portato alla salvezza la squadra siciliana. L’ex tecnico del Cesena, già a Salerno nel 2008, è da giorni i candidato forte del diesse Fabiani, che ha allertato anche Colantuono, facendo intendere che la sua idea sia quella di proporre un tecnico esperto, che conosca la piazza. Una minestra riscaldata, secondo molti, una ribollita, negli auspici del diesse, convinto che, soprattutto Castori, possa fare meglio rispetto alla precedente esperienza a Salerno. Lotito non scarta allenatori più giovani, ma il nodo, come sempre, sarà l’obiettivo, il programma, la volontà. Senza questi neanche un generale molto fortunato può molto.
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