Pure la città di Salerno sta contribuendo fattivamente alla bonifica della discarica di Parapoti. Grazie ad una proficua interlocuzione con la Provincia – l’ente che ha appaltato i lavori di bonifica del sito, finanziati dalla Regione Campania con risorse europee – si sta utilizzando anche il compost prodotto nell’impianto del Comune di Salerno gestito da Salerno Pulita SpA.
Come è noto, nell’impianto della zona industriale gli scarti alimentari delle cucine dei salernitani vengono trasformati in compost, un prodotto che è un buon ammendante per l’agricoltura. Ogni singolo lotto di produzione è certificato da un laboratorio scelto tra quelli autorizzati dal Ministero per le Politiche agricole. L’utilizzo in agricoltura è auspicabile, come è già avvenuto, ma il compost può essere utilizzato anche in altre attività, quali le bonifiche e le rigenerazioni ambientali.
Ed è il caso dell’ex discarica di Parapoti in cui verranno utilizzate ben mille e 700 tonnellate di compost prodotto a Salerno per concimare il terreno con cui si sta ricoprendo l’aerea nella quale si pianteranno alberi per dar vita ad un bosco, una grande area di verde pubblico di circa 10 ettari.
“Il nostro contributo, a titolo non oneroso per la Provincia – ha commentato Vincenzo Napoli, sindaco di Salerno – è da intendersi come una sorta di ulteriore risarcimento nei confronti della comunità di Montecorvino Pugliano, sul cui territorio negli anni Novanta fu realizzata la discarica di cui anche i cittadini salernitani beneficiarono”.
“L’utilizzo del compost prodotto nel nostro impianto – ha aggiunto l’assessore comunale all’Ambiente, Angelo Caramanno – è un esempio virtuoso di economia circolare. I materiali organici, opportunamente trasformati, ritornano alla terra e contribuiscono a rigenerare l’ambiente”.
Per produrre un compost di qualità è necessario togliere tutte le impurità dalla cosiddetta frazione organica, tra cui anche le buste di plastica. Salerno Pulita invita i cittadini a prestare maggiore attenzione quando si fa la raccolta differenziata dei rifiuti e, nel caso della frazione organica, a rispettare una regola fondamentale: “Non si può concimare un terreno con la plastica. Ecco perché – spiega Antonio Ferraro – per raccogliere l’umido a casa non bisogna assolutamente usare le buste di plastica, in particolare quelle di colore nero. Le buste da utilizzare e da richiedere ai commercianti, quando si va a fare la spesa, sono quelle compostabili, realizzate con materiale organico che, al pari degli scarti di cucina, si decompone e diventa esso stesso concime”.