Un altro striscione comparso nella notte proprio mentre a Roma si consumava un altro colpo di scena nella ormai farsesca vicenda Tutino. A Polla è stato esposto uno striscione nel quale, oltre ai patron, viene citato anche Fabiani, invitato, al pari dei due cognati, a lasciare Salerno e la Salernitana. L’ennesimo segnale di un malcontento e di una insoddisfazione crescenti nei confronti del triumvirato laziale, che da settimane ha scelto di rispondere con un silenzio assordante alle rimostranze della piazza. E che, proprio ieri, nel vertice andato in scena a Villa San Sebastiano ha discusso del lato economico e tecnico, disponendo i ritorno in granata di Casasola, Karo e Lombardi ed il passaggio di Akpa Akpro alla Lazio. L’interscambio di maglie sull’asse Roma- Salerno, inaugurato dal passaggio di Guerrieri a titolo definitivo in granata, coinvolge anche Dziczek e dovrebbe riguardare anche il brasiliano Anderson. Si aspetta anche l’ufficialità dei prestiti di Cicerelli e Gondo, ma anche la parola fine sulla vicenda Tutino. Se, come pare, Lotito ha bloccato l’operazione sollevando perplessità su cifre e modalità della stessa, allora i casi sono due: o il patron non aveva autorizzato Fabiani a chiudere a determinate condizioni la trattativa oppure sta riflettendo sul da farsi a trecentosessanta gradi. Di sicuro, la frenata, se non proprio la marcia indietro, rende bene l’idea di quanta estemporaneità ed approssimazione siano alla base delle mosse di mercato del club granata, legato a filo doppio a quello della Lazio, ma anche del Napoli. Tare e Giuntoli hanno avuto un ruolo non secondario finora, visto che il primo è il direttore sportivo della società che detiene i cartellini di molti dei calciatori destinati o associati alla Salernitana ed il secondo è il direttore sportivo del Napoli, società con cui da settimane si parla di Tutino e Palmiero, ma che, a sua volta, avendo un rapporto diretto col Bari ha pensato bene di alleggerire il monte ingaggi del club pugliese premendo affinché la Salernitana accogliesse Kupisz e Schiavone. Il silenzio di Lotito e Mezzaroma e il basso profilo scelto da Fabiani si prestano a più interpretazioni: di sicuro andare avanti su questi binari appare molto pericoloso per la Salernitana.
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