Stavolta il bicchiere è mezzo vuoto. Gli otto punti conquistati in sei giornate di campionato e la media salvezza al momento rispettata potrebbero non bastare. La sensazione è che la posizione di Vincenzo Torrente non sia più solida come un tempo. Le evidenze tradiscono più di un difetto di fabbrica della Salernitana per affrontare il campionato cadetto. Lacune in organico: squadra con pochi centrocampisti, con una carta d’identità troppo alta e soprattutto con pochi esterni utili al tridente. Fin qui problemi di… “fabbrica”, appunto.
Ma ci sono anche alcune indecisioni da parte del tecnico che potrebbero fare traballare la sua panchina in caso di mancato successo domenica prossima con il Trapani di Serse Cosmi, ancora imbattuto in campionato. Torrente è apparso un tantino in confusione nello schierare una squadra costretta comunque a fare i conti con le continue emergenze. L’esempio lampante è la partita di venerdì scorso a Crotone. Non solo e non tanto nel cambio di modulo quanto nelle pedine impiegate per applicare certi dettami tattici. Le quattro sberle prese in terra pitagorica hanno lasciato il segno. La proprietà non ha digerito la figuraccia, men che meno la tifoseria. Come da copione in questi casi la patata bollente resta in mano a… Torrente. Toccherà al tecnico trovare la quadratura del cerchio per uscire dall’empasse. E dovrà farlo anche in fretta. Altrimenti si materializzerebbe lo spettro della crisi. La gara con il Trapani all’Arechi forse non è ancora l’ultima spiaggia anche se filtra dall’interno che la tensione si tagli a fette. Le parole pronunciate da Lotito subito dopo la disfatta di Crotone pesano. Quando l’imperatore Claudio entra nel merito di questioni tattiche, parlando di giocatori e di schieramenti tattici, c’è da stare attenti. E questo Torrente lo sa bene. La speranza è che la tensione possa portare consiglio. E non, come in passato, creare una suspance deleteria.
Sia ben chiaro, non è solo la batosta di Crotone che fa riflettere. Anche nel recente passato, anche quando si trattava di analizzare, commentare successi o risultati comunque positivi erano venute a galla alcune incongruenze. Senza voler essere autoreferenziali si era detto in tempi non sospetti che questa squadra, così com’era stata concepita e complici alcune assenze importanti faceva fatica a supportare il credo di Torrente. Lo stesso tecnico lo aveva ammesso dopo la vittoria – sofferta – con la Ternana all’Arechi. Per fortuna della Salernitana, i granata si sono aggrappati alle intuizioni di Gabionetta. I gol del brasiliano hanno spesso tolto le castagne dal fuoco e disTolto l’attenzione da alcune problematiche che sono tornate a materializzarsi appena Gabionetta si è preso una giornata di pausa.
La speranza è che il numero dieci granata possa essere sempre determinante ed anche di più. Ad essere realisti, però, è indispensabile che anche gli altri facciano il loro dovere. Altrimenti le certezze di un tempo verrebbero meno e la panchina di Torrente comincerebbe a traballare pericolosamente.