C’è attesa, manco a dirlo, per i tamponi. Salernitana-Reggiana resta partita a rischio. In bilico. In dubbio con tanti dubbi ed anche il rischio di qualche strumentalizzazione. Gli emiliani hanno 22 giocatori contagiati, ieri hanno fatto test ed oggi aspettano il responso.
Se non ci dovessero essere miglioramenti sabato prossimo non si presenteranno all’Arechi, creando i presupposti per la sconfitta a tavolino. La Reggiana aveva già beneficiato di un rinvio per contagi: ha esaurito il jolly – uno per club – che il regolamento concede. Ieri, però, ha fatto leva sull’articolo 28 dello Statuto Lega Nazionale Professionisti Serie B e al Consiglio Direttivo ha avanzato formale richiesta di posticipo della partita a lunedì 2 novembre. Il comma 2 stabilisce: “È in facoltà del Presidente disporre, sia d’ufficio sia a seguito di richiesta di uno o di entrambe le società interessate, la variazione di data, dell’ora dell’inizio e del campo delle singole gare”. È pressoché impossibile, però, che la richiesta possa essere accolta: fa fede il comunicato del 13 ottobre, il presidente di Lega Balata ha chiarito di non poter intervenire. Il bubbone potrebbe comunque scoppiare per altre società in futuro e non a caso, nell’assemblea di Lega del 5 novembre, l’emergenza sanitaria sarà il tema cardine: potrebbe essere aumentato il numero di jolly a disposizione delle squadre. In futuro si vedrà, ma adesso la Reggiana (che ha pure sintomatici) si imbatte nei paletti regolamentari e televisivi. Se, infatti, venisse spostata Salernitana-Reggiana al 2 novembre, si sconfinerebbe nella preparazione di Spal-Salernitana, anticipo di venerdì 6 novembre, in versione notturna.
Insomma a pagarne dazio sarebbe poi la Salernitana che avrebbe meno tempo per riposare. Come se non bastasse ci si è messo pure Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza, che ieri ha vestito i panni di De Couberti, dicendo: «Se la Reggiana avesse giocato contro di noi, avrei chiesto anche io il rinvio del match. Serve lealtà sportiva. Non è colpa della Reggiana se non ha 13 giocatori. So che scatenerò polemica, ma ci sono comportamenti che non fanno onore a tanti presidenti».
La Salernitana, dal canto suo non dice «no a prescindere» allo slittamento della gara con la Reggiana. Ma naturalmente chiederebbe al Palazzo di tener d’occhio la partita con la Spal, cambiandole data. Troppo tardi per tutti: gli altri club hanno prenotato alberghi e la Lega paga una penale alla Rai, se cambia data a Spal-Salernitana e non la rimpiazza con un’altra partita. C’è di più. La Salernitana l’8 novembre deve inviare Belec, Veseli, Gyomber, Dziczek, Karo e Djuric in nazionale e non può permettersi il lusso di giocare di domenica a Ferrara, senza sei giocatori. Dunque il cerchio si stringe e il pallone oggi tornerà nella metà campo della Reggiana, anzi rotolerà in infermeria. Ieri in Emilia sono stati svolti i tamponi a scaglioni. Filtra che sarebbero già tornati negativi al Covid il centrocampista Varone e il portiere Venturi. Quest’ultimo era il titolare ma non ha mai giocato, perché si era infortunato in ritiro. Fin qui tra i pali c’è stato Cerofolini, che risulta disponibile alla stregua di Radrezza e Mazzocchi. Per tutti gli altri si attende oggi l’esito dei tamponi: se non sarà recuperato un congruo numero di giocatori, i granata-emiliani annunceranno il forfait, che resta molto probabile.