Una lunga ispezione del ministero della Salute nelle strutture covid della Campania, negli uffici delle Asl, una minuziosa indagine sui dati che vengono trasferiti a Roma per appurare se ci siano delle mancanze, delle falle da considerare per poter avere un quadro del tutto aderente alla realtà e decidere. E’ questo il centro dei riflettori oggi in Campania, la regione in bilico tra l’attuale zona gialla e il possibile passaggio a quella arancione.
La decisione finale la prenderà il ministro Speranza ma vuole essere sicuro di avere tutti i dati certificati in mano sulla situazione sanitaria e quella delle strutture mediche.
“Riteniamo validi i dati della Campania ma approfondimenti sono in atto per cogliere aspetti che potrebbero completare una analisi che è in corso”, ha spiegato oggi il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro.
Al momento l’orientamento per la Campania resta quindi quello della zona gialla anche se decisioni diverse potrebbero arrivare con l’ulteriore analisi dei dati acquisiti. I tecnici del ministero per tutto il giorno hanno analizzato la mole dei dati per trovare eventuali deficit e capire come poter recuperare quello che manca ma anche verificare quanti potenziali contatti sono sfuggiti al tracciamento, un numero che potrebbe influenzare la valutazione sull’area di rischio. Una verifica che arriva il giorno dopo le parole del governatore De Luca: “chiedo ora al ministro della Salute un confronto di merito e pubblico – aveva detto – sui dati oggettivi del sistema sanitario campano, nell’ambito di una verifica generale e ineludibile dei dati di tutte le regioni d’Italia. E’ indispensabile la più assoluta trasparenza. Non abbiamo da occultare, nulla di nulla”.
Intanto anche oggi ci sono stati momenti di affollamento all’esterno dei pronto soccorso del Cotugno e del Cardarelli.
Per quanto concerne le altre zone della penisola, il Ministro della Salute Roberto Speranza, sentiti i Presidenti delle Regioni interessate, ha firmato l’Ordinanza che individua le Regioni che in base all’analisi dei dati epidemiologici sulla diffusione dell’epidemia e agli scenari di rischio certificati nel report dell’Istituto superiore di sanità, passano dall’area gialla a quella arancione e rossa (rischio alto, livello 3 l’area arancione; rischio alto, livello 4 l’area rossa). Le misure previste dall’Ordinanza entrano in vigore l’11 novembre 2020.
Nello specifico in base alla nuova Ordinanza:
entrano nell’area arancione le Regioni Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana, Umbria
entra nell’area rossa la Provincia Autonoma di Bolzano.
Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni nelle diverse aree è attualmente la seguente:
area gialla: Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto
area arancione: Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria
area rossa: Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano.