Una lettera firmata da Guido Pisano, il presidente delle Fonderie Pisano & C. di Fratte indirizzata al presidente della Regione De Luca, all’assessore Bonavitacola, al presidente della Provincia Strianese, al Sindaco di Salerno Napoli, al Sindaco di Buccino Parisi, per chiedere incontro nel corso del quale illustrare il progetto della nuova realtà industriale delle fonderie e la localizzazione del sito nei minimi dettagli, con particolare riferimento agli aspetti tecnici e alle ricadute economiche e occupazionali. Un appuntamento utile per approfondire ogni tipo di influenza sugli equilibri del contesto ambientale nel quale la struttura produttiva andrà a inserirsi. E’ questa la richiesta avanzata dalla proprietà delle fonderie di Fratte che in una lettera scrive testualmente :
“Negli ultimi anni la nostra azienda ha subito un attacco mediatico attraverso il quale è stata “accusata” di avere contribuito ala “distruzione” degli equilibri ambientali e, addirittura, di essere la unica fonte inquinante nella Valle dell’Irno.
Va detto che – anche grazie agli accertamenti promossi dalla Regione Campania – lo studio Spes ha dimostrato che i fattori inquinanti riscontrati nella zona (mercurio e diossine) non fanno parte del ciclo produttivo della nostra Fonderia, in quanto tutte le analisi compiute dagli organi competenti hanno dimostrato che le emissioni di questi due elementi sono particolarmente ridotte.
Nei giorni scorsi si è concluso il giudizio sulle accuse a noi formulate in seguito a una indagine che ha preso il via nel 2016. Il Tribunale di Salerno ha assolto la nostra azienda da tutti i capi di imputazione “perché il fatto non sussiste”, riscontrando l’assenza di qualsiasi tipologia di reato di inquinamento di aria ed acqua, appurando il pieno rispetto di tutte le norme, e sanzionando la non corretta gestione di una parte dei rifiuti “non pericolosi”.
La nostra azienda, presente nella zona da oltre centosessanta anni, a questo punto – dopo tutti gli accertamenti compiuti – può continuare a fare attività industriale e apportare ricchezza e valore aggiunto lì dove si trova a operare; ma, invece, intende avviare un programma che prevede una nuova localizzazione del sito.
Non è la prima volta che torniamo su tale questione che riteniamo fondamentale e decisiva sia per noi, parte imprenditoriale, che per i lavoratori che ci accompagnano nella produzione di ghisa da moltissimi anni.
La nostra attuale collocazione è in una area industriale che negli anni ha visto espellere tutti i siti produttivi per, poi, essere invasa da insediamenti residenziali, qualche volta anche in maniera non conforme alle disposizioni legislative.
Noi, quindi, avendo rispettato tutte le regole ambientali, siamo nelle condizioni di poter continuare ad operare nel sito di Fratte. Ma, poniamo una questione non secondaria. Da molto tempo abbiamo posto al centro dell’attenzione la necessità di procedere verso una nuova localizzazione dello stabilimento di Fratte, vincendo – innanzi al Tar – la causa proposta dal Comune di Buccino, e siamo pronti a entrare nel merito del nuovo stabilimento da noi progettato con la massima attenzione agli aspetti ambientali e produttivi.
Il punto sul quale discutere e confrontarci è uno solo: siamo pronti e disponibili – tutti insieme – ad affrontare questa nuova e grande, non più rinviabile, sfida?
Noi, sì.