Ieri pomeriggio, il giudice sportivo ha assegnato il 3-0 a tavolino alla Salernitana ai danni della Reggiana per il match che non si giocò all’Arechi il 31 ottobre scorso a causa dell’assenza del club emiliano, falcidiato dalle assenze per via del Covid-19. Una decisione quasi scontata, una sentenza per così dire salomonica: tre a zero per la Salernitana, ma nessun punto di penalizzazione agli emiliani come del resto stabilito dal regolamento della Lega B nella gestione dei casi di coronavirus.
A distanza di 20 giorni dalla partita fantasma dunque, e dopo che il risultato era stato congelato sub iudice per il reclamo presentato dalla “Regia”, è arrivata la decisione da parte del primo organo di giustizia. Il giudice sportivo ha assegnato la vittoria alla Salernitana. Tra le motivazioni della sentenza spicca il documento dell’Asl di Reggio Emilia che non aveva mai vietato la trasferta, ma soltanto consigliato di “mantenere le misure di prevenzione in corso”. Il documento si è rivelato una sorta di boomerang per gli emiliani. “Dagli accertamenti svolti dalla Procura Federale – si legge nelle motivazioni del giudice sportivo – è emerso che l’Asl non ha mai e in alcun modo vietato alla Reggiana di effettuare la trasferta a Salerno. In particolare la Procura Federale, in ordine ad un eventuale divieto dell’Azienda sanitaria locale di affrontare la trasferta all’Arechi, ha evidenziato che “dall’esame della corrispondenza intercorsa tra la . Reggiana e l’ASL non si rileva alcun divieto tassativo alla trasferta ordinato dall’Ausl-Re bensì, da parte di quest’ultima, una mera presa di conoscenza della situazione dello stato di salute del gruppo squadra e delle ventotto misure adottate dalla Reggiana con riferimento ai protocolli sanitari. L’Ausl si limita – conclude il Giudice Sportivo Battaglia – a riferire che è necessario continuare a mantenere le misure di prevenzione in corso considerato l’incremento dei numeri dei casi già segnalato dalla Società”.
Sulla base di queste evidenze, arriva il 3-0 a tavolino per la mancata disputa della gara. Partita chiusa, verrebbe da dire. O quasi. La Reggiana, infatti, ha due giorni di tempo per ricorrere alla Corte sportiva d’Appello Federale (e in seguito, eventualmente, al Collegio di Garanzia del Coni). Con il rischio, però, che in caso di nuova sentenza afflittiva gli venga comminato anche il punto di penalizzazione che oggi, invece, il giudice sportivo gli ha risparmiato. A voler fare i conti della serva, il gioco potrebbe non valere la cadela considerando i rischi di un eventuale ricorso che dovrebbe ancorarsi gioco forza sulle cause di forza maggiore per avere una certa sussistenza. Staremo a vedere.