Le procedure di reclutamento attivate dall’Azienda Ospedaliero Universitaria di Salerno sono alla mercè della totale confusione e gestite con i piedi. Un ente che quotidianamente si sta svuotando perché gli operatori stanno fuggendo, che fa un concorso in piena pandemia, che non dà ancora assicurazione ai lavoratori che vedono i propri contratti in scadenza a dicembre paventando anche una possibilità di non prorogarli, trattandosi di 186 individui che a pieno titolo stanno garantendo l’emergenza in tutti i reparti, mostra tutti i suoi imiti, ribadendo la consapevolezza che al peggio non c’è mai fine. Sulla materia è intervenuta prontamente la Circolare della Direzione Generale per la Tutela della Salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale del 01/12/2020, a precisare la necessità di di prorogare tutti i contratti in essere e per tutta la durata dell’emergenza, ritenendo a tal fine utile un prolungamento degli stessi di almeno un anno e comunque un differimento non inferiore a sei mesi. Ma al Ruggi tale disposizione sembrerebbe sia diversamente interpretabile per cui i contratti a termine potrebbero anche non essere rinnovati. Ma si va oltre. Poiché nei nuovi avvisi indetti senza regole di ingaggio definite sono risultati vincitori idonei operatori già in servizio, agli stessi si richiede di dimettersi volontariamente e sottoscrivere un nuovo contratto presso l’ente, sotto la minaccia velata del mancato rinnovo dei loro contratti. Ovviamente con la penale di dover rinunciare alle ferie. La realtà supera la fantasia e a tratti va oltre l’immaginazione e il buon senso. Infatti anche se potrebbe sembrare un paradosso, ai lavoratori l’ente sarebbe capace anche di chiedere il pagamento della penale per il mancato rispetto dei tempi previsti dal preavviso per il volontario recesso. Si potrebbe chiedere a chi ha il potere di farlo di intervenire prima che sia troppo tardi. Purtroppo è già troppo tardi. Salvate l’ospedale Ruggi dal burocratismo confusionario. State lasciando una centrale nucleare sanitaria in mano ad inesperti elettricisti, poiché operatori tecnici esperti la saprebbero gestire meglio.
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