Con una nota il comitato di Pontecagnano Faiano Possibile lancia l’allarme sull’ipotesi relativa alla realizzazione dell’impianto di compostaggio in città alla luce dell’approvazione da parte della giunta del progetto di fattibilità.
Questo il testo integrale della nota:
“Esiste un’alternativa alla realizzazione di un’opera così impattante come l’impianto di compostaggio realizzato nel comune di Pontecagnano Faiano? La risposta è si. Ed è per questo motivo che l’ipotesi dell’Ecodistretto continua a non convincerci per nulla.
Nessuna pregiudiziale ideologica: il quadro normativo europeo recepito anche in Italia nel corso degli anni promuove e incentiva, piuttosto che le attività di smaltimento, quelle che si focalizzano sulla prevenzione, riutilizzo, riciclaggio e recupero di materia e energia in questo ordine e, presumiamo, che l’attuale amministrazione abbia agito con questo spirito. Nessuna sindrome NIMBY, quindi, la logica del “not in my back yard” non ci appartiene. Non ci interessa soffiare sulla paura delle persone per trovare consenso. Abbiamo visto come, su questioni delicate, alcuni politici nazionali e regionali abbiano speculato irresponsabilmente sulle inquietudini dei cittadini avvelenando il clima di convivenza nel nostro paese.
Noi invece siamo preoccupati che la realizzazione di una impiantistica dedicata al trattamento dei rifiuti avrà un impatto decisivo sulla nostra città e, con ogni probabilità, sul suo futuro, in termini di sviluppo e, le dichiarazioni di alcuni imprenditori che nella nostra città hanno investito, consolidano questo nostro presentimento.
Ecco perché riteniamo sia necessario percorrere strade alternative come l’utilizzo di aree già destinate a tale scopo e, in quest’ottica, il sito di compostaggio di Salerno risulta essere congeniale anche alla luce della delibera n.321 del 2019 con cui si dà disponibilità a trattare ulteriori 21mila tonnellate annue di frazione organica anche proveniente da altri enti. In seconda battuta si potrebbe utilizzare l’area di Sardone già destinata al trattamento dei rifiuti.
In questo senso troviamo davvero fuorviante sostenere che la realizzazione dell’Ecodistretto comporterà sia la chiusura del sito di trasferenza di Sardone che la rinuncia a ipotesi di eventuali termovalorizzatori. E’, infatti, un messaggio sbagliato quello secondo cui la salute e l’ambiente possano diventare qualcosa di barattabile. Così come è bene chiarire sin da subito che l’impianto di compostaggio non produrrà alcun tipo di ristoro economico ai cittadini di Pontecagnano Faiano.
Ma noi riteniamo che ci sia un tema che, più di tutti, l‘amministrazione abbia trascurato. Quello della partecipazione dei cittadini. La decisione “calata dall’alto” compromette il rapporto di fiducia delle persone nei confronti delle istituzioni. Il ricorso ad un processo di democrazia deliberativa avrebbe invece rappresentato un’alternativa valida soprattutto perché il tema, nel corso della campagna elettorale delle comunali, è stato del tutto omesso. Il coinvolgimento dei diversi stakeholders avrebbe favorito il percorso che porta all’individuazione di una soluzione che si traduca in scelte che, in primo luogo, tutelino la salute e il benessere dei cittadini di Pontecagnano Faiano; in secondo luogo evitino un consumo di suolo inutile (ieri è stata la Giornata Mondiale del Suolo) nell’ottica di preservare un modello di sviluppo della città che protegga l’ambiente, la natura e l’innata vocazione agroalimentare del territorio; in terzo luogo evitino costi ulteriori alla comunità per un progetto che difficilmente, senza attingere ai rifiuti provenienti anche al di fuori del nostro ambito di zona, possa rivelarsi efficiente da un punto di vista economico.”