SALERNITANA CONTRO IL PALAZZO: LA PASSIONE ED IL POTERE

Carlo Tavecchio è tornato in sella dopo la ingloriosa avventura alla guida della Figc. Da qualche giorno è il nuovo, si fa per dire, presidente del Comitato Lombardia. Adriano Galliani è stato eletto nei giorni scorsi vice presidente della Lega B, mentre da tempo Gabriele Gravina prepara il terreno ad un secondo mandato alla guida della Figc in barba, pare, ad un accordo tra gentiluomini sottoscritto al momento del suo insediamento in Via Allegri secondo cui, alla scadenza 2021, avrebbe passato il testimone al suo attuale vice, Cosimo Sibilia, presidente della Lega Dilettanti. Ieri, intanto, Carmine Zigarelli è stato confermato alla guida del Comitato Regionale Campano e si accinge, dunque, a dare continuità al lavoro iniziato col precedente mandato. Dalla A ai Dilettanti il calcio è in ginocchio. Il covid ha dato il colpo di grazia ad un sistema che ha sempre rimandato il momento delle riforme vere, sostanziali, epocali. Giochi di potere e di palazzo ora più che mai sono attuali. Gravina è pronto al mandato bis, Sibilia, da tempo annunciato come suo sfidante, deve ancora sciogliere le riserve sulla sua candidatura. Intanto, la battaglia tra gli opposti schieramenti si è consumata in via telematica all’atto della rielezione di Balata alla presidenza della Lega B. Marco Mezzaroma, già vice presidente dei cadetti, ha operato uno strappo forte, sostenendo , dapprima, la candidatura di Simonelli, vicino a Lotito,e poi saltando l’appuntamento al tablet per il voto ed infine presentando ricorso. Venerdì il Tribunale Nazionale Federale dovrebbe pronunciarsi sul ricorso del club granata. La Lega B aveva espresso il suo appoggio a Gravina, accodandosi a quella di A. Ci sono, però, delle eccezioni che potrebbero aprire delle crepe nello schieramento, in apparenza compatto, a sostegno dell’ex presidente del Castel di Sangro. Benevento, Lazio e Salernitana sono per la linea della discontinuità. La partita è ancora aperta e non sono esclusi colpi di scena. Gravina potrebbe concedere ancora la vicepresidenza a Sibilia, magari in cambio della sua non candidatura alla carica di numero uno della Figc e questo sancirebbe un compromesso dal quale tutti potrebbero trarre vantaggio oppure qualcuno potrebbe essere tagliato fuori. Di sicuro, Claudio Lotito sa che al momento è fuori dal consiglio federale perché ha raggiunto il limite massimo di mandati e, di certo, al patron della Lazio la prospettiva di lasciare ad altri il controllo del calcio italiano non piace. Ed è per questo che la Salernitana non ha appoggiato Balata, sostendendo un altro candidato ed ora è pronta alla battaglia legale per far valere le sue ragioni. La passione dei tifosi resta in secondo piano per i padroni del vapore, intenti ora più che mai a sfoderare tutte le armi, lecite e non, pur di restare aggrappati ai posti di comando, unica via possibile per non essere, in alcuni casi, travolti dai loro stessi errori e dalla scarsa capacità di vedere oltre il proprio orticello. Il calcio italiano è al collasso, ma paga errori, egoismi e miopie che hanno radici ben più lontane nel tempo e che la pandemia ha solo portato a galla in maniera più evidente. La guerra di potere e di poltrone è entrata nel vivo, ma non sarebbe una sorpresa se si concludesse senza sconfitti.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto