SALERNITANA, AD ASCOLI LA PROVA DEL NOVE

Una sola vittoria nelle ultime otto partite. Quattro pareggi, tre sconfitte ed una sola vittoria (contro il Pescara) per un totale di sette punti conquistati: la Salernitana ha da tempo rallentato notevolmente il suo ritmo e gli arrivi del mercato invernale non hanno ancora garantito il cambio di passo, anche perchè loro stessi bisognosi di rodaggi più o meno lunghi per poter carburare dopo inattività più o meno lunghe cui erano stati costretti. Domani si affrontano due squadre agli antipodi per la classifica, che premia la Salernitana, ma anche per il rendimento recente, e stavolta è l’Ascoli (15 punti nelle 9 gare con Sottil in panca) in netto vantaggio, ed anche per come hanno operato sul mercato. L’Ascoli ha portato a casa calciatori che hanno inciso da subito, come Dionisi, la Salernitana ha preferito completare la rosa senza piazzare quel colpo che avrebbe dato un’altra fisionomia alla squadra, che, perso Lombardi, fatica a trovare un elemento in grado di fare la differenza sugli esterni o in mezzo al campo e di rendere più semplice il lavoro e la vita degli attaccanti. Djuric e Tutino, entrambi in diffida, non effettuano molti tiri in porta anche perchè costretti a vagare per il campo a caccia di palloni che il bosniaco deve innanzitutto domare e difendere contro i difensori avversari e l’ex Empoli dovrebbe poi trasformare in oro. L’idea di gioco di Castori sta più o meno tutta qua, perchè intensità, aggressività, pressione non dovrebbero mancare a prescindere ma dovrebbero fare da contorno a movimenti, automatismi, schemi di cui la Salernitana non sembra essere particolarmente fornita. Si può vincere anche attraverso un gioco scarno, essenziale, pratico, ma bisogna essere ermetici in difesa e concreti al massimo in zona gol e nessuna di queste due condizioni si sta verificando nell’ultimo periodo. Il calo di forma di qualche titolare che ha giocato più degli altri e, magari, anche un pizzico di sfortuna (due rigori in fila sbagliati e qualche legno) hanno fatto il resto. Fatto sta che la Salernitana ha vinto solo una delle ultime otto partite e che per restare nel pieno della zona playoff dovrà fare risultato ad Ascoli nella prima di due trasferte di fila. La vittoria, certo, sarebbe la via più semplice e diretta per programmare un nuovo assalto ai vertici della classifica, ma la squadra marchigiana non sarà un cliente facile. Sarà partita di sacrificio e sofferenza, prospettiva che non spaventa il gruppo granata che su questi ingredienti ha basato la sua dieta, ma in cui sarà necessario aggiungere un guizzo, un lampo, una giocata fuori dai binari per riassaporare il gusto della vittoria, il piatto forte di ogni menù calcisitico che si rispetti. L’esclusione di Micai dalla lista dei convocati conferma la frattura insanabile col portiere mantovano. Toccherà ad Adamonis rimpiazzare Belec con Guerrieri suo vice. Aya e Gyomber sono sicuri di una maglia, Mantovani dovrebbe completare il trio difensivo con Jaroszjsnki dirottato a sinistra dove Sy non ha convinto del tutto il tecnico che pensa a Kiyine come mossa a sorpresa.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto