L’Italia resta chiusa fino a maggio e da lunedì più di metà del Paese sarà in zona rossa, con Calabria, Toscana e Valle d’Aosta che si vanno ad aggiungere alle 7 regioni e alla provincia autonoma di Trento in cui sono già in vigore le restrizioni più dure, mentre il Lazio torna in arancione. Il governo conferma la linea del massimo rigore anche dopo Pasqua decidendo però di investire il “tesoretto” garantito dai primi segnali di inversione della curva sulla scuola: si tornerà in presenza fino alla prima media nelle zone rosse, mentre in quelle arancioni saranno in classe tutti gli studenti fino alla terza media e al 50% quelli delle superiori.
Fino al 30 aprile, dunque, niente spostamenti tra le regioni, saracinesche ancora abbassate per bar e ristoranti, riapertura di palestre, piscine, cinema e teatri a data da destinarsi, zona gialla cancellata fino alla fine del mese.
Subito dopo le vacanze di Pasqua saranno 5,3 milioni gli studenti che seguiranno le lezioni in presenza a scuola. Sono il 62,3% (sei su dieci) degli 8,5 milioni di alunni.
Tra loro 3,1 milioni frequentano scuole dell’infanzia, scuole primarie e il primo anno di secondaria di I grado anche se si trovano in regioni classificate in zona rossa. Da martedì 30 marzo, 687mila ragazzi delle scuole laziali lasceranno la dad ma oltre mezzo milione di alunni toscani e 285mila calabresi andranno in DAD fino al 6 aprile. Prima che inizino le vacanze pasquali, saranno 2mln in presenza e quasi 6,5 mln in DAD. I calcoli li fa Tuttoscuola.