Stamane ufficiali di PG in servizio presso la Compagnia Carabinieri di Amalfi, con l’ausilio del personale delle Compagnie di Napoli-Stella e Napoli-Poggioreale, hanno eseguito un’ordinanza applicativa della custodia domiciliare nei confronti di un indagato, residente in Napoli, per il reato di “truffa aggravata” in danno di persona anziana; contestualmente sono state eseguite diverse perquisizioni.
Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Salerno su richiesta della locale Procura della Repubblica, è il frutto di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Salerno e svolta dalla Compagnia CC. di Amalfi, iniziata nel mese di settembre 2020, a seguito della denuncia querela presentata da un’anziana 83enne, originaria di Scala; nella circostanza la donna veniva raggirata con il noto sistema della consegna di un pacco ordinato da un fantomatico nipote: i malviventi, agendo con un modus operandi predeterminato, telefonavano alla vittima designata, una voce femminile riferiva che il giovane nipote necessitava del prestito di una considerevole somma di denaro per l’acquisto di un personal computer.
A quel punto interveniva una persona di sesso maschile che, spacciandosi per il nipote, rassicurava l’anziana circa l’arrivo del pacco, con la richiesta di anticipo della somma. Dopo alcuni minuti, come concordato, l’anziana si incontrava nella piazzetta del paese con un altro complice, individuato nell’odierno indagato, che le consegnava il pacco previa datio del denaro: pur non disponendo dell’intera cifra richiestale, la vittima corrispondeva una considerevole somma di denaro in contanti.
Dopo pochi istanti, il sedicente nipote richiamava la donna, invitandola a consegnare all’amico anche i suoi monili in oro in cambio di un ulteriore pacco. Il reo, ottenute collane e bracciali, di notevole valore economico oltre che affettivo (tra i 7.000 ed i 10.000 euro), si allontanava a bordo della propria vettura. Passate alcune ore, la signora apriva i pacchi ricevuti, trovandovi all’interno due risme di carta e due bilance elettroniche di scarso valore.
Compreso di aver subito una truffa, immediatamente allertava i figli e le forze dell’ordine che sottoponevano a sequestro i pacchi ed il loro contenuto. Le ulteriori indagini, consistite in una capillare acquisizione di filmati degli impianti di videosorveglianza, pubblici e privati, consentivano di individuare la targa dell’automobile utilizzata per commettere il reato, a bordo della quale, a pochi giorni di distanza dall’evento criminoso, era stato controllato l’indagato. A riscontro dell’identificazione convergevano la riferibilità al predetto delle impronte rinvenute sul materiale in sequestro, oltre all’individuazione fotografica effettuata dalla vittima in corso di indagini.