La chiusura de La Fabbrica, “centro polifunzionale per il benessere ed il tempo libero” nella zona industriale di Salerno, ha messo in seria difficoltà il futuro occupazionale di decine di lavoratori, dipendenti della ex-MCM in località Fratte.
Espressi nel 2016 i miei dubbi sulla legittimità dell’insediamento del “centro polifunzionale La Fabbrica” in zona Industriale: nel Piano Regolatore dell’Area Industriale la zona D4 è destinata a “piccole industrie – artigianato – commercio – attività terziarie”, ma è regolata da articoli della Normativa che impongono limiti precisi …(gli Opifici da insediare, possono essere accompagnati da Terziario a servizio delle imprese e le attività Commerciali sono accessorie e non possono essere prevalenti nel lotto industriale).
Ma al di là delle perplessità sui problemi urbanistici, la questione più grave riguarda la garanzia degli attuali livelli occupazionali e quindi assicurare il posto di lavoro ai dipendenti della ex-MCM.
Non ho dubbi, in questo caso: è il Comune (ed il Consorzio A.S.I.) che ha l’obbligo di mettere in mora i Presidenti dei Consigli di Amministrazione delle Società Le Cotoniere S.p.A. – MCM Manifatture Cotoniere e Medsolar s.r.l.!
Le due Società hanno sottoscritto con il Comune di Salerno una Convenzione nel 2005 e successivamente nel 2015 l’Atto integrativo della stessa Convenzione (vedi delibera di G.M. n.395/2014). I Soggetti Attuatori della delocalizzazione industriale della ex-MCM e della trasformazione dell’attività industriale della Medsolar in un centro polifunzionale denominato “La Fabbrica”, come recita la Convenzione sono obbligati
Sembra logico desumere che le varianti di Piano e le Autorizzazioni rilasciate sia per la realizzazione del Centro Commerciale La Cotoniere S.p.A. a Fratte, sia per il Centro polifunzionale La Fabbrica siano strettamente connesse all’obbligo accettato e sottoscritto nella Convenzione stipulata con il Comune di Salerno di garantire e mantenere i livelli occupazionali dei dipendenti della ex-MCM.
Non è quindi una “faccenda privata” tra lavoratori e proprietari di attività produttive e/o commerciali. Diventa una “vertenza” che vede direttamente l’Ente Comune interessato e danneggiato dal mancato rispetto di un contratto sottoscritto con gli imprenditori privati.