“Peccato, era andato tutto bene fino ad ora nel piano vaccinale della Regione Campania. Poi, ad un certo punto, è prevalsa una logica ‘agonistica’ dove, tutti contro tutti, hanno preso a gareggiare per fare di più e prima, perdendo di vista l’obiettivo di fare ‘meglio’, di dare cioè qualità ed efficienza all’attività di prevenzione sul territorio”. Lo ha detto il presidente di Federfarma Campania, Mario Flovilla. “All’inizio – ha continuato Flovilla – era giusto mirare a risultati ‘quantitativi’ reclutando la maggior parte della popolazione a rischio dei centri urbani e metropolitani. In seconda fase, invece, bisognava perseguire il raggiungimento capillare delle aree più periferiche e, rispetto a questo specifico target, è apparso strategico il supporto offerto dalle farmacie di comunità. Invece si è aperta una disordinata competizione generale, della Regione contro le altre Regioni, di Napoli contro le altre province campane, perfino tra i direttori generali delle diverse Asl e tra questi e le farmacie, la cui organizzazione è stata spesso ostacolata per non dover condividere, con queste ultime, il successo delle proprie ‘performance’ pubbliche”. “Se a questo si aggiunge la disparità di approvvigionamento dei vaccini Jansen in favore delle Asl nonché il ritardo nell’attivazione della piattaforma informatica dedicata a monitoraggio e tracciatura delle vaccinazioni da effettuare in farmacia – ha precisato Flovilla – si capisce quanto il caos sia totale. Perfino a Napoli (destinataria di un trattamento preferenziale da parte della Regione), stamane, le farmacie hanno ricevuto i vaccini ma non tutte possono somministrarli in mancanza delle credenziali digitali indispensabili all’accesso in piattaforma, che vengono notificate in ritardo ed in maniera disorganica. Ciò crea ulteriore disparità anche nel medesimo territorio provinciale, dove non tutte le farmacie sono poste nelle condizioni di operare nonostante la ‘giornata test’ svoltasi in esclusiva a Napoli domenica 30 maggio che doveva servire a ‘rodare’ il sistema. È evidente come una tale situazione stia generando grande disagio e disorientamento degli utenti e delle farmacie”. “Neanche è stata ancora resa operativa – ha precisato il presidente Flovilla – la distribuzione centralizzata dei vaccini alle farmacie che, per il tramite di Federfarma Campania, la cooperativa di farmacisti CEF ha offerto di realizzare a titolo gratuito per garantire la sicurezza del processo di stoccaggio e approvvigionamento degli stessi attraverso l’accorciamento della necessaria catena del freddo. La seconda fase del programma vaccinale affidato alle farmacie, avrebbe meritato di partire in maniera uniforme e coordinata e non certo, come sta avvenendo, in ordine sparso e a geometria variabile, mancando l’obiettivo prioritario di garantire il raggiungimento delle popolazioni delle aree interne e, nell’imminenza della stagione turistica, di quelle costiere, in ragione della loro forte valenza economica e produttiva da sostenere. I proclami mediatici non bastano a camuffare questo grave deficit organizzativo. Intanto, gran parte dei 2233 farmacisti campani, preparati e pronti a vaccinare, restano ancora con le siringhe scariche”.
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