Gli Agenti della Polizia di Stato hanno arrestato due uomini per detenzione di materiale esplosivo, altamente pericoloso, in seguito all’intervento dei poliziotti della Volante del Commissariato di P.S. di Nocera, per una lite tra due famiglie.
In particolare, i due arresti sono stati la conseguenza di una lite tra vicini, consumatasi nel pomeriggio di ieri, tra componenti di famiglie confinanti che sono venute alle mani, al seguito di altri episodi pregressi.
Una delle parti coinvolte nella lite, G.F., nocerino del 1963, è risultato detentore di numerosi armi, e gli Agenti hanno provveduto all’immediato ritiro cautelare delle armi previsto dalla normativa, onde prevenire ogni evento dannoso.
Inoltre, gli stessi Agenti del Commissariato hanno accertato durante gli stessi controlli che anche nell’altra famiglia, protagonista della lite, potessero esservi delle armi ed hanno effettuato gli opportuni controlli.
Ed infatti, con un controllo operato dalla Polizia nella palazzina di tre piani, di pertinenza esclusiva della famiglia M., gli agenti hanno trovato centinaia di cartucce da caccia; poco dopo, gli Agenti hanno trovato due veri e propri ordigni esplosivi: il G.M, nocerino del 1969, al momento dei controlli, ha cercato di celare e di disfarsi in modo irresponsabile di due buste, posizionate in terra, in una stanza dell’appartamento. Gli Agenti vi hanno trovato all’interno due ordigni esplosivi del tipo “bomba carta”.
Secondo quanto stabilito dagli accertamenti svolti dall’unità Artificieri della Polizia di Stato, intervenuta subito sul posto, si tratta di due ordigni esplosivi del tipo bomba carta con potenzialità lesive equiparabili agli esplosivi con effetto micidiale e distruttivo, del peso rispettivamente di 622 grammi circa e 882 grammi circa.
Gli Agenti hanno quindi tratto in arresto M.G, incensurato, ed M.R, con precedenti di polizia, in quanto responsabili del reato di detenzione di due congegni esplosivi micidiali, di cui all’art. 2 della legge 895/ 1967.
I Poliziotti del Commissariato hanno posto i due arrestati a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che disponeva che gli arrestati fossero condotti presso il proprio domicilio in attesa dell’udienza di convalida in regime di arresti domiciliari.