Da lunedì 28 giugno se in tutta Italia, ormai zona bianca, scatta lo stop per le mascherine all’aperto, che di fatto fa decadere l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie aeree quando si è in strada, ma resta l’obbligo di portarla sempre con sé e di usarla al chiuso, in Campania il governatore Vincenzo De Luca rilancia al provvedimento firmato dal ministro della Salute Roberto Speranza, da lunedì fa decadere l’obbligo della mascherina all’aria aperta, fatta eccezione che andrà comunque indossata nelle situazioni in cui non sarà possibile mantenere il distanziamento interpersonale o in presenza di assembramenti o affollamenti.
Un’ordinanza regionale pubblicata ieri in pratica ribadisce in maniera diversa le disposizioni del governo che è vero si che dispone che non c’è l’obbligo all’aperto ma allo stesso tempo chiarisce che la mascherina va tirata su quando c’è il rischio di assembramenti, nei luoghi affollati e dove non può essere rispettata la distanza dalle altre persone, resta l’obbligo di indossare le mascherine negli spazi all’aperto degli ospedali e delle strutture sanitarie e non si può stare senza mascherina in presenza di persone di cui si conoscono le condizioni di fragilità o che sono immunodepresse.
Nell’ordinanza di De Luca che ieri ha subito conquistato la ribalta nazionale di fatto viene maggiormente dettagliato quando usarla oppure no.
In Campania resta obbligatorio l’uso delle mascherine all’aperto “in ogni situazione in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o quando si configurino assembramenti o affollamenti”: lo prevede una ordinanza firmata dal governatore De Luca, che spiega “si tratta del 95% dei casi”.
L’uso delle mascherine “resta obbligatorio, sul territorio regionale, in ogni luogo non isolato – ad centri urbani, nelle piazze, sui lungomari nelle ore e situazioni di affollamento – nonché nelle file, code, mercati o fiere ed altri eventi, o nei trasporti pubblici all’aperto quali traghetti, battelli, navi”. Ma la vera novità dell’ultima ordinanza regionale è un’altra quella che ha già fatto indignare numerosi ristoratori e che allo stesso tempo impone controlli severi per farla rispettare.
In Campania è vietata la vendita da asporto di bevande alcoliche dopo le 22: bar ed esercizi di ristorazione potranno far consumare alcool solo ai tavoli o al banco. Sempre nell’ottica della prevenzione anticovid è vietato, dalle 22 alle 6, il consumo di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, compresi gli spazi antistanti gli esercizi commerciali, le piazze, le ville e i parchi comunali; sono comunque vietati affollamenti o assembramenti per il consumo di qualsiasi genere alimentare in luoghi pubblici o aperti al pubblico.