SALERNITANA: DOMANI I CALENDARI DI SERIE A

Domani pomeriggio si conosceranno i calendari del prossimo campionato di Serie A. Plurale d’obbligo perché per la prima volta andata e ritorno avranno percorsi diversi. Calendario asimmetrico, dunque, in quanto le squadre potranno affrontarsi in momenti diversi all’andata ed al ritorno. Per fare un esempio, se alla prima giornata di andata la Salernitana dovesse affrontare l’Atalanta, non per forza al ritorno la gara con gli orobici sarebbe programmata alla prima giornata. Nella prossima stagione tornerà il derby con il Napoli che in serie A si disputò nel lontano ’47- ’48. 3-3 e 0 – 0 i risultati delle sfide con gli azzurri. Un’altra curiosità è relativa al debutto della Salernitana in massima serie. La prima volta, infatti, la squadra granata riposò alla prima giornata ed esordì nel turno successivo, battendo in casa 2- 0 la Lazio. Nel ’98-’99, invece, la Salernitana debuttò sempre con una squadra della Capitala, ma all’Olimpico e contro la Roma di Zeman che si impose per 3- 1. Vedremo stavolta il calendario quale avversario riserverà alla formazione di Castori all’esordio e che cammino le proporrà lungo le 38 giornate. Per la prima volta la Salernitana parteciperà al campionato di massima serie nella formula con venti squadre. Nel ’47- ’48, in seguito al ripescaggio della Triestina, al via ci furono ben 21 formazioni per quello che è ancora oggi il campionato più lungo ed affollato della storia della serie A. In occasione della seconda partecipazione alla massima serie, invece, la Salernitana si trovò in un girone unico a 18 squadre e con 38 punti conquistati mancò per una lunghezza la salvezza, stabilendo il punteggio più alto per le retrocesse in rapporto alle gare disputate, 34. Anche nel ’48 i granata retrocessero per un solo punto. Si spera che al terzo tentativo vada meglio. Oggi, intanto, nuovo giro di visite mediche senza volti nuovi. L’unico, al momento, resta Michele Cavion che farà parte dei convocati per il ritiro che scatterà da giovedì a Cascia.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto