Ieri il generale Ugo Marchetti s’è recato nella sede della Salernitana, soffermandosi a lungo con il direttore sportivo granata e visitando, poi, anche lo stadio Arechi. Una toccata e fuga per l’amministratore unico della Salernitana, società in regime di trust, che deve fare i conti, anzi di conto, per poter
operare sul mercato. Nonostante le molteplici sollecitazioni, il Generale non ha ritenuto opportuno, almeno per ora, incontrare la stampa. Messa in un blind trust, la Salernitana pare anche volersi silenziare, salvo qualche esternazione del longevo direttore sportivo, ormai sempre più saldo al timone di un club. Eclissatisi Lotito e Mezzaroma, resta il diesse a garantire continuità gestionale: dall’ormai lontano 2014 ad oggi, dopo le stagioni ai tempi di Murolo e Lombardi con le costose gestioni che portarono alla promozione in B e ad una affannosa salvezza, vanificate dalla retrocessione e dal successivo fallimento, Fabiani regge le sorti della società ed è custode di ricordi e testimone degli eventi, in pratica conosce benissimo tutto ciò che è accaduto in questo arco di tempo. E conosce bene anche la piazza ed i suoi umori. Bene. Dopo quasi due mesi trascorsi in trepidante attesa per la vicenda iscrizione, la tifoseria avrebbe meritato un aggiornamento sullo stato dell’arte, assicurazioni e risposte in merito al futuro. Quale migliore occasione della presenza in sede del generale Marchetti per indire una conferenza stampa, sempre nel rispetto delle normative anti- covid, in cui fare chiarezza? Sarà per la prossima volta, forse in ritiro. La Salernitana, però, è la squadra della città di Salerno e, vista la particolarità della situazione, un incontro con la stampa in loco piuttosto che a Cascia avrebbe un altro peso, un altro valore. Intanto, domani si parte per il ritiro. Oltre a Cavion non ci sono volti nuovi. In entrata sembrano vicini Jaroszjsnki e Coulibaly, due elementi noti al tecnico che accoglierebbe volentieri lo svincolato Obi, motorino di centrocampo ex Chievo. Dialogo aperto anche con un altro svincolato, Nicolas Viola, ex faro del centrocampo del Benevento da cui Castori accoglierebbe volentieri Letizia. In attacco, Lasagna è il grande sogno. Bisogna, però, fare i conti col budget. Ecco perché qualche parola di chiarezza sarebbe stata più che mai opportuna. C’è sempre tempo per rimediare. Basta volerlo.