Una scommessa vinta, Salerno e la Costiera Amalfitana hanno risposto presente al secondo appuntamento degli ultimi tre incontri letterari della rassegna “Un libro sotto le stelle” organizzato dall’Associazione Meridiani in collaborazione quest’anno con la Tra.Vel.Mar in navigazione a bordo del traghetto Acquarius. Oltre 120 persone ieri sera a bordo del traghetto Acquarius della Tra.Vel.Mar, nel rispetto delle norme anti Covid, hanno assistito alla presentazione del libro e cortometraggio “Al posto giusto al momento giusto” nati dalla collaborazione tra Gigi e Ross e Oreste
Ciccariello, edito da Rogiosi. Alla presentazione, condotta dalla giornalista Sonia Di Domenico, hanno partecipato, oltre agli autori del libro: Ada Minieri, Vicepresidente dell’Associazione Meridiani; Franco Picarone – Presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania, Franco Buononato – già responsabile del Mattino di Benevento e Antonio Galdi, Presidente dell’Associazione Amici del Tricolore. Delle vittime bianche, di quelle persone che cadono per una morte vile e beffarda perché puramente casuale e priva di una ragione, quello che ci si ritrova spesso a dire è che queste vittime erano “nel posto sbagliato, al momento sbagliato”. Eppure, la morte li ha colti all’improvviso e per caso nel loro quotidiano vivere, nel normale scorrere del loro tempo, nel naturale fluire della loro vita: tornando a casa con i bambini, sullo scooter con gli amici, al distributore di benzina, in strada scambiando una chiacchiera. Quelle persone allora erano tutt’altro che al posto sbagliato, al momento sbagliato: sbagliata era la loro morte, sbagliati erano il modo, le circostanze, le intenzioni che hanno armato le mani dei loro assassini. Le vittime, nel momento in cui i proiettili le hanno raggiunte, stroncando le loro giovani e innocenti esistenze, si trovavano esattamente al posto giusto al momento giusto. Il libro e il cortometraggio da esso tratto hanno il compito doveroso e necessario di denunciare le ingiustizie, di trattenere la memoria delle vittime, di onorarle, ma soprattutto di sollevare una volta per tutte le vittime da una sorta di più o meno tacita corresponsabilità: la responsabilità di trovarsi nel posto sbagliato, al momento sbagliato, di essersela cercata, di aver contribuito in qualche modo, consapevole o inconsapevole, alla loro morte. Le vittime bianche trovano la morte anche dopo la morte ogni volta che qualcuno minimizza, mente, mette in dubbio, altera o nasconde la verità, accusa, calunnia. Una simile sorte hanno avuto le vittime scelte dall’autore, tra le centinaia che la camorra ha mietuto, come paradigmi di una morte iniqua e infame. La voce narrante di Francesco Pannofino racconta le storie di Annalisa Durante, usata come scudo dal promesso boss Salvatore Giuliano e morta, la sera del 24 marzo 2004, per un colpo di arma da fuoco che le ha trafitto un occhio a soli 14 anni; di Gigi Sequino e Paolo Castaldi, scambiati per uomini del clan Lago e uccisi, il 10 agosto del 2000 a Pianura, mentre per strada progettavano un viaggio in Grecia; di Genny Cesarano, 17 anni, vittima di una “stesa” nella notte tra il 5 e il 6 settembre del 2015 alla Sanità, mentre con gli amici cercava di trattenere con le unghie quegli ultimi giorni d’estate prima dell’inizio della scuola; di Silvia Ruotolo, mamma trentanovenne, che, l’11 giugno del ’97 a salita Arenella, torna a casa con il suo bambino du 5 anni, raggiunta da un proiettile alla tempia, muore sotto gli occhi dei suoi figli; di Maurizio Estate che, il 17 maggio del ’93, a min via Vetriera, a pochi passi da via Dei Mille, paga con la vita l’affronto fatto a Luigi Ragosta e Giacomo Bendinelli: l’aver sventato una tentata rapina ai danni di un agente immobiliare. Queste cinque storie sono solo cinque delle centinaia di storie di camorra. Il libro, a testimonianza della strage perpetrata ogni anno dalle mafie, si conclude con una lunghissima lista dei nomi delle vittime di mafia. Trentasei pagine di nomi, dal 1893 al 2016: una lista purtroppo in continuo aggiornamento. Di grande impatto lo scenario della divina costiera che i presenti hanno ammirato nel corso della navigazione da Salerno a Positano e che ha visto anche l’esibizione musicale di Claudio e Diana, Ambasciatori della Posteggia napoletana nel mondo con il maestro Massimiliano Essolito al mandolino. A dare corpo alle emozioni attraverso le letture sono stati Alessandro Incerto, volto noto dei Bastardi di Pizzofalcone e l’attrice, presentatrice Nunzia Schiavone.
Stasera appuntamento con la presentazione, sempre sull’Acquarius, del libro “I favolosi 60. Troppo giovani per tirare i remi in barca, troppo vecchi per tirare la barca a remi” del giornalista salernitano Gabriele Bojano. La kermesse terminerà sabato 24 luglio con la presentazione del libro “Tutti matti per gli Esposito” di Pino Imperatore. A deliziare i palati a tutti i presenti al rientro della traversata le ottime pietanze del Bar Masuccio a cura di Alfonso Varone e Alessandro Brigantino.