SANITA’ E COVID, I CASI CRESCONO: LE PREOCCUPAZIONI DELLA CISL

I pazienti del reparto Malattie Infettive, sezione covid-19, aumentano sempre più, ma alcuni più gravi di altri avrebbero bisogno di assistenza di grado più elevato: il rischio di una riapertura dei modulari c’è ma per poter far fronte all’emergenza, considerando l’ impennata dei contagi, c’è bisogno di altro personale”. A dichiararlo in una nota è la Segreteria Aziendale CISLFP attraverso il Segretario Aziendale Raffaele Iannone che afferma che vi è un solo rimedio è assumere alla luce anche del fatto che l’età media si è abbassata, diversi sono over 25 anni e anche dipendenti di questa azienda, e alcuni di essi anche vaccinati seppur evidenziando sintomatologie lievi rispetto ai non vaccinati. Ma mentre l’impennata dei contagi dovrebbe essere attenzionata in modo da poter far fronte ad una presumibile ulteriore ondata di contagi, l’approssimazione programmatica mostra tutta la sua superficialità. L’ultima disposizione che riguarda l’assegnazione di personale presso l’U.O. Medicina Necroscopica smantellando la sanificazione e riducendola al minimo con sole poche unità a garantire il servizio, è stata disposta senza alcun confronto sindacale e – continua Iannone – sembra assurdo come venga assegnato del personale non qualificato a tale servizio, così importante e specialistico, quando poi c’è possibilità di farlo con figure specializzate ed abilitate. Se l’esigenza era già stata segnalata a più riprese, perché si è proceduto in modo maldestro considerando che tali operatori assegnati, dismessi dalle attività della Cucina aziendale, vengono preposti ad attività di tecnici necrofori, passando prima per tecnici di sanificazione ambientale senza alcun corsi di abilitazione, allora l’approssimazione è palese ed intollerabile”. Il Reggente Provinciale della CISLFP Salerno, Pietro Antonacchio, ribadisce un concetto chiave: “teniamo alta la guardia e non disperdiamo il lavoro alacre fatto dalla direzione strategica e e in particolare dalla direzione medica di presidio e dal servizio delle professioni sanitarie, poiché con una eventuale riapertura delle strutture ci ritroveremo nuovamente con una situazione straordinaria e d eccezionale da affrontare e non potremmo garantire efficientemente i servizi sociosanitari 24 ore su 24, come da poco istituiti in tutte le unità operative complesse; inoltre diversi operatori, circa 30, sia infermieri che operatori socio sanitari, sono stati reclutati a tempo indeterminato in altre aziende sanitarie e hanno lasciato l’ente, quindi l’Azienda ha l’obbligo di sopperire alla nuova carenza attingendo dalle graduatorie ”. In ultimo: “sembra impossibile ma vero, ma non è possibile assegnare personale non abilitato ed inesperto ad un servizio importante come quello di Medicina Necroscopica, andando contro ai decreti sulla sicurezza sul lavoro (D.lgs. 81/2021) e mortificando continuamente gli operatori assegnati in tale servizio. Vogliamo che sia ritirata tale disposizione di servizio e che la direzione strategica prenda provvedimenti, altrimenti saremo costretti a denunciare il tutto agli organi competenti”.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro