“E’ di poche ore fa la notizia che ha avuto risalto mediatico della multa a quattro minorenni skaters che non avevano altra colpa di dare sfogo ad una passione: quella di farsi scivolare su quattro ruote nei pressi del Grand Hotel. Dal punto di vista puramente formale l’articolo 190 del codice della strada vieta la circolazione sulla strada degli skateboard e pertanto non si può eccepire nulla alla polizia municipale che ha sanzionato i giovani. Ma una amministrazione degna di tal nome dovrebbe essere in grado di farsi un serio esame di coscienza ed autosanzionarsi: il motivo? Da almeno sette anni il progetto dello Skate Park è in attesa di realizzazione”.
Ad evidenziarlo è il candidato al consiglio comunale Catello Lambiase (M5S), commentando la notizia circolata nelle scorse ore sulla sanzione ricevuta dai giovani skaters, “colpevoli” di dar sfogo alla loro passione su ruote: “L’idea la “regalò” all’amministrazione comunale Francesco “Doddo” D’Ambrosio (portavoce del gruppo di skaters) che da anni si sente promettere insieme ai suoi amici la realizzazione dello Skate-Park. Promesse ripetute costantemente da più esponenti della giunta comunale che non è riuscita a mettere in pratica un progetto semplice che dovrebbe vedere la costruzione del parco polifunzionale di fronte al lungomare Marconi. Il parco del Mercatello ed il parco Pinocchio sarebbero comunque location ideali per spazi polifunzionali dove consentire agli skaters di dare libero sfogo ai volteggi mentre invece sono costretti a farlo sulle scale di via Irno all’incrocio con Via Nizza”.
Lambiase pone l’accento su una questione importante, una necessità: bisogna subito trovare una soluzione, semplice, che veda i nostri ragazzi al centro dei nostri progetti.
“Come possiamo “ammonirli” se non diamo loro una valida alternativa? Un luogo dove poter dare sfogo alle loro passioni? Luoghi di aggregazione sicuri, dove poter socializzare che sostituiscano i dispositivi elettronici e le quattro mura domestiche? Eppure con i divieti sono bravi tutti: no alla somministrazione di alcolici, no alla movida, no agli assembramenti. I nostri giovani si sentono dire troppi “no” ma non sappiamo mai fornirgli il “sì” alternativo. Tutto questo succede nella città nota per avere istituito un senso alternato (quello di Via Negri) consentito contromano solo alle auto della polizia o, per meglio dire, alla massima carica politica regionale – conclude – per svincolarsi dal traffico dei comuni mortali, mettendo a repentaglio la incolumità di altri come successe ad una giovane investita mentre percorreva normalmente la strada con uno scooter. L’amministrazione comunale si accanisce contro i deboli “skaters” da un lato mentre dall’altro istituisce un senso unico contromano a favore dei forti”.