“Sono, oramai, lontani i tempi in cui Salerno eccelleva per la raccolta differenziata. Nel 2012 la percentuale della raccolta differenziata era del 68,2%. Nel 2016 era scesa al 62,4%, calando ulteriormente nel 2020 sotto il 60% (59,7%), ultimo dato disponibile”. Evidenzia alcuni dati Catello Lambiase, candidato al consiglio comunale di Salerno per il MoVimento 5 stelle, su rifiuti e raccolta differenziata. “Un’idea di città” diversa, pensata, riorganizzata che veda al centro i bisogni dei cittadini, che vanno a braccetto con lo stato di benessere.
“Salerno, per alcuni anni, è stata l’antesignana di tutti i capoluoghi di provincia nel mezzogiorno. I salernitani erano, oramai, abituati a fare una buona raccolta differenziata, ciò nonostante sono stati “premiati” con la TARI più salata d’Italia. Infatti l’amministrazione Napoli – sottolinea Catello Lambiase – è stata capace di vanificare l’impegni dei cittadini, senza mai ridurre la tassa sui rifiuti. Oggi diversi capoluoghi di provincia ottengono il premio Rifiuti Free: Trento, Pordenone, Treviso e Belluno. Le città più virtuose tendono a non produrre rifiuti non riciclabili ed in assoluto a ridurre, sino ad azzerare, tutti i tipi di rifiuti. L’amministrazione Napoli è rimasta al palo. Nessuno si è curato di analizzare questo trend negativo e di invertire la tendenza”.
Poi un punto sull’impianto di compostaggio a Salerno: “Per non parlare dell’impianto di compostaggio, i cui lavori di ammodernamento non sono bastati per rendere efficiente lo stabilimento, che tra problemi strutturali e di funzionamento lavora poco e male, e anzi sono stati aggravati dalla scarsa qualità del differenziato salernitano. Urgono interventi incisivi, come l’applicazione della tariffazione puntuale, promessa mai mantenuta, che premierebbe i cittadini virtuosi. Città a noi vicine, come Mercato San Severino, avevano consentito con un semplice chip sulle buste di raccolta di premiare le utenze virtuose. Anche cassonetti dedicati alle utenze domestiche, consentendo il conferimento solo ad utenti registrati minuti di card, incentiverebbero la raccolta”.
Poi la constatazione: “Solo recentemente, forse in vista della scadenza elettorale, la giunta comunale ha cambiato l’orario di conferimento, sia per le utenze private che per gli esercenti, ma oramai fuori tempo massimo. Vanno potenziati gli impianti di riciclo e riuso, senza i quali l’economia circolare non esiste.
L’impianto di compostaggio va fatto lavorare a pieno regime velocemente. Inoltre non sono mai partiti gli impianti di compostaggio di prossimità. Ed ancora, vanno utilizzate le moderne tecnologie per impedire le mini discariche (specie nei rioni collinari); il comune di Salerno dispone di droni e di telecamere mobili nate appunto per il controllo del territorio, eppure mai utilizzate. I cittadini salernitani non meritano di subire il danno di una delle TARI più salate e la beffa di depauperare un patrimonio di eccellenza costato tanti sacrifici. Noi abbiamo, invece, le idee chiare: una raccolta differenziata puntuale significa salute, significa benessere e sarà al centro della idea di città che abbiamo in mente”.
L’obiettivo è creare una Salerno da guardare da un punto di vista differente, non periferico, perché non dovranno più esistere periferie, ma una sola città in cui ogni angolo possa contribuire, dal punto di vista economico e sociale, ad un benessere diffuso: “Una visione lungimirante volta al vero benessere ed alla prevenzione delle malattie – conclude il candidato – impone ad una città come Salerno interventi finalizzati a migliorare la raccolta differenziata e quindi la salubrità dell’aria che respiriamo. La nostra è una idea rivoluzionaria che ribalta una vecchia impostazione della sanità: la prevenzione quale stile di vita, opposta ad una visione ospedalocentrica che qualcuno, anche in queste ore, si ostina a propinarci”.