Un cambio di passo, il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, a pochi giorni dalla sua riconferma a Palazzo Guerra va “avanti” con la composizione della nuova giunta. Una nuova squadra, dove spicca solo una riconferma del precedente esecutivo, Gaetana Falcone eletta nella lista Popolari e Moderati nominata nuovo assessore alla pubblica Istruzione e si registra l’ingresso di tre tecnici dal mondo accademico e delle professioni.
Una giunta mista al Comune di Salerno, una scelta voluta e dovuta probabilmente dall’attuale momento legato all’inchiesta giudiziaria in corso riguardo le ipotesi d’indagine relative ai rapporti tra cooperative e Comune. Una giunta “garantista” che segna un cambiamento sia sotto l’aspetto politico che tecnico nel pieno rispetto delle parità di genere, quattro assessori uomini e quattro donne. E’ il medico, la diabetologa Paky Memoli, la donna piu’ votata candidata con Campania Libera il nuovo vice sindaco della città a cui è stata affidata anche la delega alle Pari Opportunità; la segue eletta in Consiglio con la lista Salerno per i Giovani) Paola De Roberto cui va la delega alle Politiche sociali e Politiche giovanili.
A completare la quota del gentil sesso la professoressa Paola Adinolfi (professore ordinario presso la Facoltà di Scienze Economiche e Statistiche e direttore del Cipra) presso l’Università di Salerno che entra in giunta da assessore con delega al Bilancio.
Tra i volti già noti a Palazzo di città Alessandro Ferrara, ex presidente del consiglio comunale eletto nella lista Campania Libera a cui è andata la delega alle attività produttive e turismo, prima volta in giunta invece per il socialista Massimiliano Natella che ha ricevuto la delega alle politiche ambientali. A completare la squadra di assessori entrano da tecnici esterni Michele Brigante, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Salerno a cui è stato assegnato l’assessorato all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici, mentre la delega alla Sicurezza e alla Trasparenza, è andata a Claudio Tringali, ex magistrato, in passato presidente della prima sezione della Corte d’Appello di Salerno e del tribunale di Vallo della Lucania.
Per la prima volta, dopo circa 20 anni non entrano in giunta i Progressisti, si pensa ad una scelta ponderata, dettata che ancora una volta si intreccia con l’inchiesta giudiziaria, che potrebbe essere letta come una tattica per evitare scatti in lista che avrebbero portato in consiglio persone che potrebbero figurare nel prosieguo dell’inchiesta. Nessun assessorato, dunque né per Mimmo De Maio, né Angelo Caramanno, né tantomeno per Dario Loffredo, il più eletto tra tutti i candidati, che però potrebbe essere investito del ruolo di Presidente del Consiglio Comunale, carica che come disciplinato per legge, lascerebbe lo status di consigliere comunale senza dettare nessuna dimissione. Ancora non assegnata la delega allo sport.