La prima volta che Claudio Lotito ha incrociato la Salernitana risale ad una amichevole nel 2004 quando l’imprenditore romano aveva da poco acquistato la Lazio. Qualche anno dopo, nell’estate del 2011, insieme a Marco Mezzaroma, Lotito sarebbe diventato il patron dell’allora Salerno Calcio. La storia è nota. Dopo il ritorno tra i professionisti e l’acquisizione di marchio e segni distintivi, la Salernitana del duo romano sarebbe riuscita a scalare le categorie minori in poco tempo, approdando in B nel 2015 dopo un esaltante testa a testa col Benevento. Lo scorso maggio, ecco la promozione in massima serie e l’inizio di una nuova fase della vita del club granata, ingessato in un trust in attesa della definitiva uscita di scena della precedente proprietà, relegata al ruolo di disponente. C’è il generale Ugo Marchetti ora a guidare la Salernitana e c’è sempre il diesse Angelo Fabiani a reggerne le sorti sul territorio. Dal 2014 il dirigente romano è tornato in sella ed ha firmato, nel bene e nel male, le ultime gestioni del mercato. L’ultimo colpo del diesse romano è stato il laziale Gondo, svincolatosi dal club della Capitale entro la fine del mercato estivo, ed ingaggiato dalla Salernitana a settembre da svincolato. Il cordone ombelicale con la Lazio era stato formalmente reciso dalla Figc che, accettando l’iscrizione al campionato di serie A della squadra granata tramite trust, aveva posto il veto ad operazioni di mercato tra Lazio e Salernitana, impedendo il ritorno già programmato in granata di Cicerelli, Casasola, Anderson, Lombardi e dello stesso Gondo, unico ad aver raggiunto nuovamente l’Arechi attraverso l’escamotage della rescissione contrattuale con la Lazio. Per gli altri, invece, nulla da fare, nonostante Claudio Lotito avesse cercato di inserirli nella dotazione del trust. Lo stesso patron della Lazio, a quanto pare, aveva anche cercato di far spostare a lunedì 8 novembre la gara con la Salernitana, dal momento che la Lazio sarà impegnata in Europa League a Marsiglia, giovedì sera. La sosta delle nazionali, però, ha fatto saltare il banco perché i club devono liberare i calciatori convocati dalle varie rappresentative già nella serata di domenica. Saranno posti in vendita da giovedì i tagliandi del settore ospiti dello stadio Olimpico ed è facile prevedere un esodo verso la Capitale. Da Salerno e non solo saranno in migliaia a muoversi per assistere ad una sfida che non ha precedenti. Sul campo Lazio e Salernitana si sono già incontrate, ma la circostanza ora è particolare perché Lotito è il patron del club biancoceleste ed è stato fino a maggio impegnato nella conduzione della Salernitana, ora affidata ad un trust per la vendita entro il 31 dicembre. Sorelle, o per lo meno cugine, Lazio e Salernitana daranno vita ad una partita comunque speciale, molto attesa dai tifosi granata. Per alcuni è la partita più importante della stagione, anche più dell’appena trascorso derby col Napoli. Una partita che, stando ai regolamenti federali, in serie A non si sarebbe potuta giocare finché Lotito non avesse risolto la situazione di bigamia societaria, ma poi si è trovata la soluzione anche a questo. In attesa che arrivi la fumata bianca per la cessione effettiva della Salernitana, ora tutte le attenzioni dei tifosi si indirizzano alla sfida di domenica. Dopo aver fatto soffrire la capolista, la Salernitana di Colantuono proverà a fare lo sgambetto alla Lazio di Sarri. Sfizio o rivincita che sia, un risultato positivo varrebbe sicuramente tantissimo per la classifica della squadra granata.
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