Vicini o a distanza, negli ultimi dieci anni Marco Mezzaroma e Claudio Lotito hanno avuto un interesse comune: la Salernitana. Divisi a Roma, visto che Mezzaroma è di famiglia romanista e Lotito è il patron della Lazio, avevano trovato un punto di convergenza a Salerno. Il tifo, la simpatia, forse, chissà, anche un pizzico di batticuore per la Salernitana li avevano uniti dal punto di vista calcistico anche perché avevano investito risorse nel club granata e, dunque, speravano di averne un ritorno. Domenica anche per loro sarà una sorta di derby. Se Roma- Lazio lo è per definizione, ora c’è la sfida tra la squadra biancoceleste e quella granata a dividere i due cognati. Lotito ha dichiarato che tiferà solo per la sua Lazio e la cosa non stupisce. Mezzaroma ha fatto sapere che non sarà all’Olimpico, ma di aver finora seguito in tv tutte le gare della Salernitana costruita da Fabiani. Nella settimana della sfida tra Lazio e Salernitana hanno parlato tutti. Lotito, Mezzaroma, Fabiani si sono espressi, dicendo e non dicendo perché il patron della Lazio ha attaccato persone che ha posto nel club granata e che ora nemmeno lo chiamano più senza specificare a chi si riferisse. Mezzaroma ha glissato sull’argomento che più sta a cuore ai tifosi granata, ossia la cessione, mentre il diesse ha ringraziato Lotito ed ha assicurato che non ha intenzione di lasciare. Insomma, meglio che parli il campo e, soprattutto, che tra una decina di giorni parlino finalmente i trustee. La Salernitana è in serie A, ha un seguito importante in casa e fuori, si appresta a realizzare un incasso notevole con la vendita dei mini abbonamenti per le ultime tre gare interne del girone di andata, le ultime, in teoria, in regime di trust: il calendario ha dato una mano al club granata avendo previsto che nel girone di andata, in regime di trust appunto, la Salernitana ospitasse Roma, Napoli, Juve ed Inter, squadre che hanno richiamato il grande pubblico. Tra le grandi, solo Lazio e Milan sono state affrontate in trasferta all’andata. E domenica più di cinquemila tifosi granata saranno a Roma, garantendo al club capitolino e a Lotito un bell’apporto alla voce botteghino ospite. Coincidenze, scherzi del destino, casualità: il calendario stilato dal cervellone della Lega ha accontentato tutti. Questo per dire che il club granata ha il suo fascino, è sicuramente appetibile, al punto che ha raccolto sul territorio molti sponsor che hanno assicurato un buon incasso pubblicitario (il main sponsor, Caffè Motta, ha versato circa novecentomila euro), ed ha potenzialità di crescita che sarebbero state facilitate se i patron avessero compiuto altre scelte dopo la promozione. Il trust ha penalizzato il mercato, ha impedito anche la ristrutturazione dell’organigramma societario, ha fatto sì che un certo tipo di gestione poco prospettica andasse avanti per inerzia proprio nell’anno in cui c’era bisogno di un salto di qualità. E’ andata così, si spera, però, che presto ci sia la svolta societaria senza la quale non c’è futuro. Al massimo, una proroga che Gravina non negherà di certo.
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