Gli impegni delle nazionali hanno imposto una sosta al campionato, ma la Salernitana non s’è fermata. Stefano Colantuono ha alzato i ritmi, incrementando la dose di lavoro fisico, senza trascurare la testa e la tattica. Dalla difesa a tre a quella a quattro, dal modulo con o senza trequartista, il trainer granata ha provato un po’ di tutto. E, soprattutto, ha tenuto d’occhio l’infermeria. Sperando che le nazionali restituiscano integri i sei calciatori granata in giro per il mondo, Colantuono ha ritrovato Capezzi che potrebbe essere convocato per la sfida con la Sampdoria, di cui, al pari di Belec, è un ex. Lassana Coulibaly, intanto, si gode a distanza le vittorie del suo Mali che sogna la qualificazione al Mondiale in Qatar e si prepara a tornare titolare in granata dopo aver giocato uno spezzone della partita persa all’Olimpico contro la Lazio. Dal 3-4-1-2 al 3-5-2, avendo sempre come punto di partenza il 4-3-1-2, Colantuono ha lavorato sulla tattica, ma sa bene che in vista delle ultime sette fatiche del girone di andata sarà fondamentale che il gruppo compia un salto di qualità a livello mentale. Troppo spesso, finora, si sono visti calciatori impacciati, quasi a disagio con la palla nei piedi, e questo stato di tensione emotiva ha contribuito agli errori, a volte veri e propri svarioni, da cui poi sono scaturiti gol al passivo che si sarebbe potuto e dovuto evitare. Note le carenze tecniche e le lacune in alcuni ruoli, ora la Salernitana deve fare con ciò che ha, aggrappandosi a Ribery e sperando che gli infortuni le concedano una tregua. Bisogna fare punti per arrivare al giro di boa ancora agganciati al treno salvezza. Quanti punti? Non esistono, ovviamente, certezze in merito: basti pensare che lo scorso anno, al giro di boa, il Benevento aveva 22 punti ma poi retrocesse con 33 finali, mentre si salvarono Torino e Cagliari che, a metà stagione, avevano racimolato solo 14 punti. Lo scorso anno sarebbero bastati 34 punti per salvarsi. Ed ora? Chissà. La quota salvezza può variare da stagione a stagione e può abbassarsi nel caso in cui fino alla fine più squadra restino in lotta. Di certo, sarebbe auspicabile che la Salernitana riuscisse a conquistare almeno tanti punti quanti finora ne ha raccolti. Girando a 14, dunque, i granata sarebbero chiamati ad emulare quanto fatto lo scorso anno da Torino e Cagliari, sperando che qualche squadra ripeta l’impresa del Benevento in tutto e per tutto cedendo alla distanza. Il calendario proporrà subito due gare cruciali ai granata per il loro destino: Samp e Cagliari, una in casa e l’altro fuori, nell’arco di cinque giorni incideranno molto sul cammino della Salernitana e sul bottino parziale al giro di boa. Poi, ci sarà spazio per Juve, Milan, Fiorentina, Inter ed Udinese fino allo stop natalizio. Sette gare in un mese prima dell’arrivo del generale inverno. Ai generali, in fondo, la Salernitana è già avvezza.
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