La seduta del Consiglio regionale della Campania è stata sciolta per “l’impossibilità – ha annunciato all’aula il vicepresidente del Consiglio Tommaso Casillo – di proseguire i lavori”. “L’Ufficio di Presidenza – ha aggiunto Casillo – valuterà nelle prossime ore quanto accaduto oggi in aula e i comportamenti tenuti”. La seduta, cominciata alle 11, è stata sospesa quattro volte a causa delle proteste del M5S prima di essere definitivamente sciolta. Come era fin troppo facile immaginare è stata una seduta tormentata, a tratti caotica, quella del Consiglio Regionale. In programma c’era l’intervento del Governatore De Luca chiamato a relazionare su quanto accaduto in questi giorni, l’avviso di garanzia notificatogli dalla Procura di Roma in relazione alla vicenda Mastursi. Il Movimento 5 stelle e buona parte dell’opposizione aveva, però, per questa mattina già preannunciato una vibrante protesta puntualmente materializzatasi alla’apertura dei lavori da parte del presidente del Consiglio Rosa D’amelio. La seduta del Consiglio, infatti è stata sospesa, dopo il minuto di silenzio in ricordo delle vittime degli attentati di Parigi. I banchi della presidenza, infatti, erano stati occupati dai sette consiglieri del Movimento 5 Stelle, e il presidente del consiglio D’Amelio, da un’altra postazione, ha cercato di invitare i pentastellati a riprendere i loro posti abituali per consentire l’apertura dei lavori. Per tutta risposta i sette hanno esposto volantini con il volto del presidente della Regione Vincenzo De Luca e la scritta “Abusivo”. Rabbia e sconcerto è stata espressa dal PD per il quale ha parlato il capogruppo Mario Casillo. “Siamo di fronte a una occupazione che sa di strumentalizzazione in quanto durante la Conferenza dei capigruppo è stato chiesto all’opposizione di centrodestra di firmare la mozione di sfiducia contro De Luca come precondizione per liberare l’aula. Siamo arrivati ai ricatti istituzionali – ha sottolineato ancora Casillo – mentre nei giorni scorsi si era detto che De Luca sarebbe venuto in aula per riferire della vicenda che lo riguarda prima ancora di prendere poi tutte le decisioni del caso”. Vano anche il secondo tentativo di riprendere la a seduta dopo che la conferenza dei capigruppo aveva deciso di riprendere i lavori. Dopo dieci minuti di caos assoluto il presidente del Consiglio D’amelio ha dovuto prendere atto che non c’erano le condizioni per andare avanti.