Se il 6 gennaio tutte le feste porta via, questa volta la befana sarà ancora accompagnata da giorni di stop per le scuole dopo che alcune regioni hanno pensato di utilizzare la fortuita coincidenza del giovedì per far tornare tutti a scuola direttamente lunedì 10. Ma è proprio la data della ripartenza a tenere banco tra pareri e polemiche, mentre si susseguono diverse le proposte delle Regioni per le scuole elementari e la prima media.
Il governo, insieme ai presidenti delle Regioni, sta valutando nuove norme in tema di quarantena nel caso in cui vengano riscontrati casi di positività al Covid-19 in una classe, sembrerebbe abbandonata la scelta di differenziare le misure per studenti vaccinati e non vaccinati, ma tutte le misure dovranno essere discusse oggi nel Consiglio dei ministri. Il Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, resta convinto che sia meglio “chiudere, vaccinare e poi riaprire”. Il piano sarebbe quello di chiudere per 20 giorni le scuole e recuperare il tempo perso a giugno. A fargli eco oggi è il presidente di Anci Campania e sindaco di Caserta, Carlo Marino.
“Già prima delle feste natalizie abbiamo visto aumentare il numero delle classi in didattica a distanza per i molti focolai di contagio che si sono accesi nelle scuole, coinvolgendo anche docenti e personale Ata.Se andiamo avanti così a metà gennaio corriamo rischi concreti perché, nonostante i nostri continui appelli e gli allarmi che ci arrivano dal mondo scolastico, le misure finora adottate sono state confuse e insufficienti”.
“La situazione dei contagi sta peggiorando, ha affermato il presidente di Anci Campania e sindaco di Caserta, Carlo Marino. lo dicono i numeri sempre più allarmanti. Abbiamo chiesto come sindaci di applicare il Green Pass semplice fin dalle elementari, perché questo avrebbe incentivato le vaccinazioni dei bambini e dei ragazzi. Ci sono state fornite dal Governo risposte attendiste e frammentarie che hanno alimentato ulteriore confusione. Il mondo della scuola è in grave difficoltà, nonostante l’impegno strenuo dei docenti e dei collaboratori scolastici: se si riapre con queste regole rischia un’altra impennata di contagi e una Caporetto del piano vaccinale”.
“Chiediamo al presidente della Regione Campania – prosegue Marino – di far sentire al Governo nazionale e al Cts la voce dei sindaci della Campania, per evitare che tutto si scarichi, come sempre, sulle amministrazioni locali e sugli operatori scolastici.
Per questo come sindaci di Anci Campania suggeriamo, raccogliendo l’appello di numerosi presidi e dei sindacati della scuola, uno slittamento delle attività didattiche in modo da affrontare con la massima serenità questa quarta ondata e attendere che vengano rimodulate le regole da applicare nei casi di contagio nelle classi e i protocolli della didattica a distanza”.
“Senza una pausa didattica per garantire la sicurezza di studenti, docenti e personale Ata e senza interventi specifici – conclude Marino – le scuole della Campania non potranno che trovarsi di fronte ad un aumento incontrollato dei contagi e a un totale caos organizzativo”.