La Campania è zona bianca fino al 9 gennaio, il peggioramento dei parametri epidemiologici e i dati sull’affollamento negli ospedali avvicina la Campania ad una zona gialla che potrebbe scattare prima della metà del mese di gennaio. La variante omicron si rivela sempre piu’ contagiosa ecco perché proprio ieri il governo ha approvato una serie di misure per limitare creare confini ai non vaccinati.
Di fronte ai numeri dell’emergenza il Governo ha stabilito con un decreto l’obbligo vaccinale per gli over 50 e green pass rafforzato al lavoro solo per gli ultra cinquantenni. Richiesta alle aziende private e pubbliche di incentivare lo smart working, mentre nelle scuole (dalle medie in su) scatta la Dad dopo 3 positivi, ma solo per chi non è vaccinato. Basta invece il green pass base per accedere negli uffici comunali e pubblici, nelle Asl, in banca, dal parrucchiere, al centro commerciale o dall’estetista. Infine via libera alla terza dose anche per i ragazzi dai 12 ai 16 anni. Il nuovo decreto in vigore dal 10 gennaio impone il Green pass rafforzato anche per l’accesso agli alberghi e per la ristorazione all’esterno.
La data del 10 gennaio insomma detterà un ulteriore modifica per arginare i contagi. Una data in calendario che in Campania potrebbe portare ad ulteriori restrizioni, con in primi il mondo scolastico. Il governatore de Luca già da giorni ha espresso la sua volontà considerato l’aumento dei positivi in Campania della necessità di sostare il rientro a scuola oltre il 10 gennaio.
La regione Campania è a favore della scuola in presenza. Ha dichiarato anche l’assessore regionale Lucia Fortini. Non si chiede la Dad perché si è favorevoli ma perché si fotografa una realtà. I contagi sono aumentati in maniera esponenziale: ci sono dei governatori che stanno rilevando l’aumento enorme dei contagi e che chiedere la scuola in presenza significa non considerare che ci sono molte persone tra personale scolastico e studenti che sono positivi. Per questa ragione, molte classi saranno comunque in didattica a distanza. Parole che rimandano alla possibilità di una decisione autonoma della regione Campania nelle prossime ore anche sulla scorta dei dati dei positivi.
Diversi i settori lavorativi e commerciali che dal 10 gennaio saranno interessati da cambiamenti.
“Siamo favorevoli all’introduzione del green pass nei saloni di acconciatura e nei centri estetici e pronti ad attuare questa disposizione, così come fatto già in precedenti occasioni, nella certezza che la tutela dei nostri clienti e dei nostri dipendenti significhi soprattutto sicurezza e non chiudere le nostre attività”. È più che favorevole il commento che i vertici dell’Unione Benessere e Sanità della Cna di Salerno, Sergio Casola alla guida regionale, Massimo Selce per la provincia di Salerno e Maria Santoriello, presidente delle estetiste, hanno espresso in merito a quanto previsto dal governo nazionale che, con il nuovo decreto anti-omicron, introduce l’obbligo di esibire la certificazione base (quella rilasciata anche solo con un tampone oltre che con vaccino o guarigione) in tutte le attività che erogano servizi alla persona. La Cna di Salerno, fin dal primo momento dell’emergenza, si è schierata a favore delle misure di sicurezza adottate. “Parrucchieri ed estetiste costretti anche a lunghe chiusure e a grandi sacrifici, hanno recepito ed attuato, fin dal primo momento, tutte le prescrizioni necessarie- hanno ricordato Massimo Selce, presidente provinciale dell’Unione Benessere e Sanità di Salerno e Maria Santoriello, presidente delle Estetiste salernitane- La nuova misura non ci sorprende e, con l’obbligo anche di indossare le mascherine FfP2, rappresenta, per noi artigiani del Benessere, un’ulteriore garanzia a difesa delle nostre botteghe”.
Della stessa idea anche il presidente regionale dell’ Unione Benessere e Sanità Cna, Sergio Casola. “Abbiamo appreso sulle nostre spalle che l’unica forma di tutela è mettere la sicurezza al primo posto e soprattutto evitare nuovi lockdown – ha aggiunto Casola – ristori e aiuti si sono dimostrati scarsi ed oggi abbiamo la consapevolezza che è essenziale non chiudere ed imparare a convivere con il virus”.