Scuole dell’infanzia, elementari, medie e asili nido chiusi in Campania fino al 29 gennaio. Nell’ordinanza, firmata ieri dal governatore Vincenzo De Luca, si legge che la situazione sanitaria della Campania “corrisponde alla fattispecie” di rischio “estremamente elevato” di diffusione del virus che consente anche alle Regioni non in zona rossa “eccezioni allo svolgimento in presenza delle attività educative e scolastiche”. Le misure anti assembramenti e la sospensione dell’attività didattica nelle scuole dell’infanzia, elementari e medie sono “strettamente indispensabili a scongiurare il tracollo del sistema sanitario regionale” e “proporzionate e adeguate alla diffusione dei contagi in tutti i territori”, si legge in un passaggio. Il provvedimento, hanno riferito ieri fonti di palazzo Chigi, sarà impugnato dal Governo.
L’ordinanza prevede quindi fino al 29 gennaio “la sospensione delle attività in presenza dei servizi educativi per l’infanzia (nidi e micronidi, sezioni primavera) e dell’attività scolastica e didattica in presenza della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado”.
Nell’ordinanza si sottolinea che “resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.
L’ordinanza evidenzia che “il verbale della seduta della Cabina di regia del Ministero della Salute colloca la Regione Campania nello scenario numero 4, che si caratterizza per la massima gravità ed impone, sulla base delle indicazioni dell’Iss, l’immediata adozione di misure di contenimento del rischio epidemiologico”.
Le misure proposte dall’unità di crisi regionale vengono quindi adottate dall’ordinanza “al fine di scongiurare il collasso del sistema sanitario regionale, già fortemente sotto pressione, come provato dalla disposta sospensione di plurime attività di ricovero ed ambulatoriali. Desta preoccupazione – si evidenzia – il dato relativo all’occupazione di posti letto in terapia intensiva e in area medica, la cui saturazione ha una probabilità superiore al 50% in entrambe le aree nei prossimi 30 giorni”.
Con le nuove misure restrittive torna il divieto di consumare alcol in aree pubbliche. dalle ore 22,00 e fino alle ore 6,00 è fatto divieto di consumo di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, ivi compresi gli spazi antistanti gli esercizi commerciali, le piazze, le ville e i parchi comunali, allo stesso tempo sono comunque vietati affollamenti o assembramenti per il consumo di qualsiasi genere alimentare in luoghi pubblici o aperti al pubblico. È fatta raccomandazione ai Comuni e alle altre Autorità competenti di intensificare la vigilanza e i controlli sul rispetto del divieto di assembramenti, in particolare nelle zone ed orari della cd. “movida”.