Si terranno oggi pomeriggio alle 16.30 presso la Chiesa nuova di Torrione Alto a Via Roberto Virtuoso i funerali dell’attore ed autore salernitano Alessandro Nisivoccia, papà del teatro Sipario e poi San Genesio, scomparso ieri.
Dal momento della diffusione della notizia della sua morte sono numerosi i messaggi di cordoglio che in quanti lo hanno conosciuto ed apprezzato. Tra i primi quello del sindaco di Salerno Vincenzo Napoli che ha ricordato l’ uomo e l’artista che ha dato un grande contributo alla crescita culturale e civile di Salerno. Nisivoccia, insieme all’amatissima moglie Regina Senatore, (morta nel 2016) è stato protagonista della scena artistica salernitana ed un maestro per intere generazioni di artisti, un riferimento per gli spettatori. Come ha ricordato oggi il giornalista Gabriele Bojano, prima di loro dominava il teatro delle filodrammatiche, fin troppo rispettose dei testi di tradizione che giammai avrebbero tradito per un guizzo di creatività autorale e interpretativa. Poi sono arrivati loro e non si è capito più niente: accanto ai baluardi del teatro classico, da “La bisbetica domata” a “Filumena Marturano” (con una Regina superlativa) hanno fatto capolino copioni di autori meno conosciuti e meno “battuti” dalle compagnie di giro ma non per questo meno efficaci. Da Garcia Lorca a Pinter, solo per citarne alcuni, il teatro Sangenesio è stato non solo fucina di talenti ma anche di idee. Dalla cucina del teatro Sangenesio sono uscite le sorelle De Sio, Yari Gugliucci, Beatrice Fazi a Nuccio Siano. Come ha detto oggi Gaetano Stella, che gestisce il Teatro delle Arti e lo ha ricordato insieme a Claudio Tortora, la lezione più grande che Nisivoccia lascia in eredità a tutto il mondo della cultura salernitana è il grande amore per il teatro, che ha trasmesso anche ai figli Anna e Roberto.