Due gol su calcio piazzato in poco più di un quarto d’ora: gli oltre diecimila dell’Arechi si sono spellati le mani ed hanno strabuzzato gli occhi dinanzi a tanta meraviglia e tanta grazia. Simone Verdi, del resto, è un sopraffino esecutore ed ha subito fornito un saggio generoso delle sue capacità balistiche. Il primo gol è arrivato al terzo minuto di gioco ed avvio migliore per la Salernitana, infarcita di sette volti nuovi in partenza, non poteva esserci. Tuttavia, come si sapeva e si temeva alla vigilia, non poteva esserci avversario peggiore dello Spezia che, infatti, ha giocato con personalità e sicurezza, assorbendo l’impatto dello svantaggio. Complici anche ruggine e vento contro, la difesa granata non ha avuto fin dall’inizio l’apporto sperato da Fazio, che ha commesso il fallo da rigore su Erlic, sancito dal var dopo le esitazioni dell’arbitro Valeri. Manaj dal dischetto non ha perdonato. Verdi ha concesso il bis, con un’altra gemma di rara bellezza e precisione su calcio piazzato, ma nemmeno sul secondo capolavoro dell’ex Bologna la Salernitana è riuscita a costruire la partita di attenzione e sacrificio che occorreva per rintuzzare l’intraprendenza dello Spezia. Maglie troppo larghe in mediana, difesa esposta alle scorribande di Verde che ha messo in grossa difficoltà Ranieri ed aggrappata alle spalle larghe e poderose di Dragusin che ha fatto vedere cose interessantissime a dispetto della sua giovanissima età. Il secondo rigore per lo Spezia, causato da un braccio troppo largo di Mousset su azione di corner, è stato trasformato da Verde ed ha chiuso una mezz’ora scoppiettante, per certi versi folle, dopo la quale la partita ha assunto la fisionomia che si immaginava fin dall’inizio. Spezia più accorto e chiuso, Salernitana più alta e pronta a macinare gioco nella ripresa grazie alla crescita di Fazio e Radovanovic. Mazzocchi ha preso con più continuità l’iniziativa sulla destra e dal suo piede è partito un pallone invitante che Kastanos non ha colpito con la giusta precisione, fallendo una colossale occasione. Poi, l’ingresso di Perotti ha dato nuova linfa alla manovra, divenuta più ficcante anche sul fronte sinistro dove, in verità, Ribery non ha mai inciso. Mikael si è aggiunto a Djuric dentro l’area di rigore mentre Bohinen ha portato freschezza in mediana, ma la partita era a quel punto bloccata e solo un episodio avrebbe potuto cambiarne l’inerzia. La Salernitana ha protestato per due tocchi sospetti nell’area ligure, ma Valeri e la squadra Var hanno ritenuto di far proseguire, facendo arrabbiare patron Iervolino che è uscito dal campo meno disteso e sorridente del solito.
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