SALERNITANA: LA CARICA DI NICOLA –

Si racconta che ieri pomeriggio si sia presentato al gruppo con un discorso che ha fatto breccia nel cuore e nella testa di tutti. Davide Nicola, del resto, non solo ha consolidato sul campo e con i risultati la fama di specialista in missioni ai limiti dell’impossibile, ma è anche conosciuto per essere uomo di grande spessore e dai forti principi morali. Capace di motivare i calciatori e di ottenerne sempre impegno e dedizione alla causa ai massimi livelli, Nicola è un allenatore che ama incidere sulle squadre che prende in corsa puntando sul collettivo, sulla coesione e sull’organizzazione tattica per poi consentire anche al talento ed alle qualità dei singoli di esprimersi al meglio. In carriera ha vinto o, comunque, centrato gli obiettivi per i quali era stato chiamato in causa più spesso col 3-5-2, ma ha praticato anche altri moduli e, di sicuro, non è un integralista. Del resto, la Salernitana è stata rivoluzionata a gennaio dalle numerose operazioni di mercato condotte da Walter Sabatini e le caratteristiche dei calciatori e della rosa granata si prestano a varie soluzioni, ma, forse, la necessità di dover vincere tante partite e l’abbondanza di mezze ali, trequartisti e calciatori offensivi dovrebbero spingere l’ex allenatore del Toro a propendere per uno spartito tattico che preveda la presenza di diversi elementi portati ad attaccare. Ovviamente, sarà sempre importante preservare gli equilibri generali. Difesa a quattro, centrocampo a tre e tre elementi offensivi: questo potrebbe essere il canovaccio tattico di partenza, ma non sono esclusi anche passaggi al 4-2-3-1 o 4-4-2. Nicola debutterà sabato contro il Milan, primo in classifica e da considerarsi una sorta di Golia. Ed allora chi meglio di un “Davide” per provare a stupire subito?

Autore dell'articolo: Nicola Roberto