RIFIUTI DALLA TUNISIA, L’IMPRESA SRA: “RISCHIO DI DISASTRO AMBIENTALE” –

“Al porto di Salerno è arrivato dalla dalla Tunisia  un carico di rifiuti che rischia di far scoppiare un disastro ambientale”. A sostenerlo è la Sviluppo Risorse Ambientali Srll’impresa di Polla che ha fatto partire il carico ma che invece di 212 container ne ha ricevuti indietro uno in più senza che nessuno dall’Italia abbia mai potuto assistere ai controlli e alla rottura dei sigilli.In una nota i legali della famiglia palmieri, titolai dell’azienda di stoccaggio dei rifiuti,   fanno sapere che da oltre due anni si stanno  opponendo alla  scelta di  far rientrare  i rifiuti, scelta operata sia dal Ministero degli Esteri che dal Ministero della Sviluppo Economico che dalla Regione Campania.“Ininterrottamente la SRA ha inviato centinaia di comunicazioni a partire dal mese di gennaio 2020 e sino al mese di febbraio 2022 chiedendo alla Regione di verificare la presenza dei sigilli installati dall’azienda sui container ben due anni fa – affermano i due legali – Ma nessuno ha mai ascoltato. E una volta scaricati i container nel porto di Salerno si è verificato quello che tutti temevano”. Mentre il governo tunisino, sconvolto già da scandali e arresti per corruzione che nulla hanno a che vedere con l’azienda salernitana, la Regione Campania e il Ministero all’Ambiente hanno deciso di riportare, senza nemmeno un contraddittorio, i rifiuti in Italia.“I sigilli sono stati manomessi ed i container aperti in Tunisia – accusano i legali dell’azienda di Polla – Richiusi non si sa da chi ed apposti sigilli non di SRA. In palese violazione della convenzione di Basilea. Basti pensare al solo container numero 213, in esubero rispetto alla spedizione originale, contenente “materiale bruciato”, come confermato anche da alcuni politici, senza alcuna analisi e miscelato dai tunisini, atto che già ne pregiudicherebbe la regolarità, secondo la legislazione internazionale.  Ad oggi i container sono sotto controllo delle autorità, posti sotto sequestro dai Noe dei Carabinieri.  A breve – concludono gli avvocati Avagliano – depositeremo l’ennesima querela per traffico illecito di rifiuti affinché la Magistratura accerti realmente chi sia il vero responsabile del reato di traffico internazionale di rifiuti tra la Tunisia e l’Italia. La SRA è pronta a rispondere di quello che c’è nei container chiusi con il sigillo apposto dai propri dipendenti in fase di spedizione dall’Italia. Solo di questi. Non di altri rifiuti. La SRA non sarà “l’agnello sacrificale” di chi, per coprire le proprie negligenze e reati, prova ad addebitare alla stessa le colpe di questa vergognosa vicenda”. Intanto in tarda mattinata di oggi in prefettura una nuova riunione alla presenza anche del vice presidente della regione Fulvio Bonavitacola ha fatto il punto della situazione e messo nero su bianco un piano per l’ordine pubblico in vista del trasferimento dei rifiuti  a Persano dove ieri c’è stata una nuova protesta contro l’arrivo dei container.

 

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro