Come ha dichiarato al termine dell’incontro nell’immediatezza della chiusura del tavolo il procuratore capo di Potenza, Francesco Curcio l’obiettivo principale è tranquillizzare le popolazioni. I rifiuti ritornati dalla Tunisia sono innocui e quindi si può procedere con il trasferimento verso l’area di Persano individuata dalla regione Campania .E’ quanto è stato ribadito questa mattina al tavolo che si è tenuto in Prefettura a Salerno e che ha messo nero su bianco alcuni aspetti relativi al trasferimento delle 6390 tonnellate, dopo l’analisi effettuata nello scalo commerciale di Salerno qualche giorno fa. Il trasporto inizierà presumibilmente già nella giornata di domani o al massimo giovedì dal porto di Salerno verso l’area che dovrà ospitare i 213 container che la Tunisia ha rispedito all’Italia dopo l’inchiesta sul traffico internazionale di rifiuti che ha investito, in provincia di Salerno, l’azienda Sra di Polla e in Africa il ministro dell’Ambiente tunisino. Al tavolo con il prefetto di Salerno, i vertici delle forze dell’ordine, il procuratore di potenza Francesco Curcio, il pubblico ministero titolare dell’inchiesta Vincenzo Montemurro, ma anche l’assessore all’ambiente vicepresidente della regione Campania Fulvio Bonavitacola, il rup Liliana Monaco, custode giudiziaria del carico ed il presidente dell’ente d’ambito Giovanni Coscia, la società che deve gestire i rifiuti ma che diversamente da quanto previsto in un primo momento non si occuperà della caratterizzazione che sarà invece affidata ai consulenti della procura di Potenza. Regione e Eda avranno invece il compito di mettere a disposizione le attrezzature necessarie per tutte la parte operative. Una volta giunti a Persano i rifiuti saranno sotto il controllo e a disposizione dell’inchiesta giudiziaria che vede al momento nel registro degli indagati l’iscrizione di sette persone. Ora resta da attendere le reazioni dei sindaci della piana del Sele. Per un disguido pare non siano stati invitati all’incontro di questa mattina. E domenica già si è tenuta un’altra mobilitazione.
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