CAMPANE NELLE CHIESE, ECCO LE NUOVE REGOLE DEL VESCOVO BELLANDI

Abrogando le disposizioni adottate dal suo predecessore, il vescovo di Salerno, Andrea Bellandi ha emanato nuove disposizioni sull’uso delle campane nelle chiese per fissare regole non solo sugli orari, ma anche sulle modalità e finanche l’intensità del suono.  Secondo il nuovo regolamento le campane potranno essere suonate nei giorni feriali dalle ore 7.00 alle ore 22.00 (in città alle ore 21.00) e nei festivi dalle ore 7.30 alle ore 22.00 (in città alle ore 21.00), ma faranno eccezione la Veglia pasquale, la Notte di Natale, la Veglia di Pentecoste e la Festa Patronale. In ogni caso le campane saranno suonate per
indicare le celebrazioni liturgiche e le altre manifestazioni di preghiera e di pietà popolare;scandire i momenti più importanti della vita della comunità cristiana (feste, lutti, ecc.) e 
richiamare al mattino, a mezzogiorno e alla sera il saluto a Maria.
Altri utilizzi potranno essere richiesti e consentiti, in via eccezionale, da parte dell’Ordinario del luogo. I rintocchi dovranno essere limitati alle ore, al più alle mezz’ore, e non essere ripetuti. La durata del suono per l’avviso delle celebrazioni liturgiche non deve mai superare i 2 minuti (3 minuti nelle celebrazioni prefestive e festive), con eccezione delle solennità, in cui non si dovrà per superare la durata di 5 minuti. La durata del suono per altri scopi (per l’Angelus o in occasione di particolari solennità, della festa patronale, della morte di un fedele, ecc.) non deve comunque superare quella tradizionale ed essere ispirata a criteri di moderazione. L’intensità del suono deve essere, se possibile (agendo per esempio sull’eventuale amplificazione), regolata in modo tale che, con attenzione al contesto ambientale in cui l’edificio di culto inserito, le campane mantengano la funzione di segno (siano quindi percepibili da parte dei fedeli), ma non siano fonte di disturbo. In base all’intensità del suono, se ne regoli la durata, facendo attenzione al contesto ambientale in cui l’edificio di culto è inserito, in modo che le campane mantengano la funzione di segno (e come tale siano percepite da parte dei fedeli), ma non superino i limiti della normale tollerabilità.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro