SALERNITANA, LA FESTA DELLA GENTE –

Una città in fermento, pronta a recitare ancora una volta il suo atto di fede, a dare testimonianza di attaccamento, amore, passione per la sua squadra di calcio e per la maglia granata. Decantate le emozioni forti di una salvezza che più incredibile non si sarebbe potuta immaginare, resta il sentimento di sempre: la Salernitana si ama al di là della categoria e di chi la rappresenti. In questi giorni di attesa del compleanno numero 103 sono stati ancora i tifosi a fare gli onori di casa, a prodigarsi per far capire anche e soprattutto ai più piccoli cosa rappresenti la maglia granata, quanto sacrificio, quanto amore, quanta passione trasudino in questi primi 103 anni di vita di un club che non ha un palmares ricco ma ha un patrimonio preziosissimo che è costituito proprio dalla sua gente e dalla capacità che ha di attaccarsi in petto i ricordi come fossero scudetti e medaglie. Nel bene e nel male, come è giusto che sia, Salerno c’è sempre stata per la sua squadra di calcio, che ha vinto e perso, ma ha sempre esercitato quel fascino irresistibile che rende magica la sua storia da provinciale con tre, col prossimo quattro, campionati di serie A, e la costante di una sempre dignitosa e passionale partecipazione del suo popolo alle sorti, agli eventi, di quei ragazzi simili ad eroi vestiti di granata. E pazienza se qualcuno, anche più di qualcuno, si sia rivelato un brocco. Restano i ricordi a scaldare il cuore, restano gli aneddoti, le facce, i pregi e i difetti di gente che ha vissuto col calcio e nel calcio, legandosi alla storia della Salernitana per sempre, anche se magari a Salerno c’è stata per poco. La forza di Salerno è proprio questa: resta dentro, trafigge l’anima di chi vi arriva e poi a fatica se ne distacca. Le parole usate di recente da Bonazzoli e Verdi rendono bene l’idea e sono la vittoria più bella perché non arrivano da calciatori in là con gli anni, che ricordino e magari enfatizzino i propri trascorsi. No, qui si tratta di due fior di calciatori e ragazzi che a Salerno hanno capito quanto il calcio possa dare a chi lo fa per professione e per questo hanno ringraziato una tifoseria che li ricorderà per sempre tra gli eroi della impresa più clamorosa della storia. Questa mattina, al Duomo, la Messa in memoria di tutti i tifosi scomparsi e che domani saranno ricordati al cimitero di Salerno. Domani mattina, al Vestuti, alle 9.30 saranno scoperte le targhe per Bruno Somma e Fulvio De Maio. Il Vestuti è la casa del cuore di tutti i salernitani, delle generazioni più vecchie ma anche dei giovani che si cibano dei ricordi tramandati da chi ne ha vissuto l’epopea. Una storia lunga 103 anni, intensi, palpitanti, bellissimi, e le tante iniziative per questo compleanno sono la conferma di tutto l’amore che c’è per la maglia granata. Un amore contenuto a fatica dagli spalti del glorioso Vestuti, dove oggi fanno bella mostra di sé gli striscioni che hanno accompagnato la Salernitana fino ad oggi.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto