Un silenzio lungo 20 giorni. Non si è dinanzi ad un caso di persona scomparsa quello di Ciro Palimieri, 43 anni, l’uomo che lavorava come panettiere a Giffoni Sei Casali di cui si erano perse le tracce dallo scorso 30 luglio. Dopo la denuncia della moglie , le ricerche, stamani c’è stata la svolta con la macabra verità. E’ stato ucciso e fatto a pezzi dalla consorte e da due figli fermati questa mattina dai Carabinieri della stazione di Giffoni Vallepiana e della Compagnia dei Carabinieri di Battipaglia.
I tre devono rispondere, a vario titolo, di omicidio volontario con aggravante della crudeltà e occultamento di cadavere. Il corpo dell’uomo, ritrovato in tarda mattinata, dopo l’avvio delle ricerche sono partite ai piedi del monte Pettine, a metà strada tra Giffoni e Serino, lungo la strada provinciale 138 Curti-Serino in località Corticelle.
Si tratta di omicidio. questa mattina i militari dell’arma hanno dato esecuzione a due provvedimenti di fermo di indiziato di delitto emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno, per quanto di rispettiva competenza, nei confronti di Monica Milite e Massimiliano Palmieri, nonché di un altro figlio minore minore P.A.A., di 15 anni.
A tutti e tre sono contestati i reati di omicidio volontario aggravato anche dalla crudeltà dell’azione nonché di occultamento di cadavere in danno di Ciro Palmieri, rispettivamente coniuge e padre dei degli indagati.
Inizialmente si era pensato ad una fuga volontaria dell’uomo, la donna aveva denunciato la scomparsa ai carabinieri raccontando la sua versione dei fatti, Ciro Palmieri avrebbe detto infatti di voler fare una doccia in giardino, ma una volta uscito era sparito nel nulla, con una busta di vestiti da lavoro che avrebbe detto alla moglie di preparargli. La donna si era rivolta anche alla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto”, condividendo sui social diversi appelli per attivare il ritrovamento dell’uomo. Ed è proprio dalla denuncia della donna Monica Milite ai carabinieri che sono partite le indagini . la descrizione dei fatti aveva, da subito, ingenerato il sospetto che la ricostruzione della scomparsa non corrispondesse a quanto realmente si era verificato. Le indagini investigative hanno trovato riscontro dal sequestro del DVR, il registratore dell’impianto di videosorveglianza dell’abitazione asservito da diverse telecamere interne, nonostante a prima vista le riprese riferite alle giornate del 29 e 30 luglio, risultassero già sovrascritte. Con il supporto di un consulente tecnico sono state recuperate le immagini, dalle quali si è subito vista l’ agghiacciante e cruento omicidio, sin dalla fase iniziale della lite familiare, sviluppatasi dapprima con l’aggressione di Palmieri ad opera della moglie e dei figli anche con l’ausilio di più coltelli e proseguita con l’accoltellamento reiterato della vittima anche quando questi giaceva inerte a terra. Il tutto sotto lo sguardo sbigottito ed attonito di un altro figlio dell’età di undici anni.
Dopo l’omicidio, i tre avrebbero anche amputato una gamba di Ciro Palmieri, come si vede sempre dalle telecamere di videosorveglianza, per poi metterlo in una busta di plastica per portarlo in un luogo dove nasconderlo. Durante il fermo, i tre avrebbero poi indicato il luogo dove è avvenuto l’abbandono del corpo ai piedi del monte Pettine, a metà strada tra Giffoni e Serino, lungo la strada provinciale 138 Curti-Serino dove questa mattina sono scattate le attività di recupero del corpo con l’ausilio dei Vigili del Fuoco e del Soccorso Alpino.