Cancelli aperti dalle 16.45 allo stadio Arechi dove arriveranno anche 900 sostenitori leccesi, che troveranno posto in curva nord, e dove sono attesi anche diverse centinaia di tifosi provenienti da Bari. La società ha pubblicato una nota sul proprio sito ufficiale per ricordare il divieto di introdurre ombrelli a punta all’interno dello stadio Arechi e la necessità di rispettare il posto assegnato. Sperando nella clemenza del meteo, ricordando che ci saranno tre corse aggiuntive per i due sensi di marcia della metro, Salerno si prepara ad una notte da ventimila anime pronte a spingere la squadra di Davide Nicola in una partita niente affatto semplice. Non bisogna farsi ingannare dalla classifica del Lecce o dallo zero alla voce vittorie. I salentini hanno una ben precisa identità tattica ed una più che discreta tenuta difensiva. I giallorossi di Baroni non saranno affatto remissivi, né sarebbe intelligente avere un atteggiamento di superiorità che solo prestazioni, risultati e classifica potranno, col tempo, eventualmente attestare. Serve essere consapevoli della propria forza, ma anche della necessità di doversi costantemente migliorare. Coraggio ed umiltà per perseguire un altro obiettivo importante, perché battere il Lecce non sarebbe affatto cosa banale e scontata. Sarà una partita in cui la voglia di soffrire e la capacità di interpretarne le diverse fasi dovranno essere ben equilibrate da parte della Salernitana che ha dimostrato di poter essere bella e travolgente per spezzoni anche lunghi, ma che deve ancora imparare a gestire quelle fasi in cui un po’ serve rifiatare ed un po’ c’è da tenere botta alla comprensibile voglia di riscatto altrui. In serie A, specie in questa strana stagione, squadre rassegnate e poco portate ad offendere non se ne sono ancora viste. Guai, dunque, a sentirsi superiori. Conta dimostrarlo sul campo, per poi trasformare il ghigno guerriero mostrato all’avversario durante la partita in un sorriso soddisfatto ad uso e consumo dei flash e della gente di fede granata. Che in casa nel 2022 ha gioito poche volte, anche se in occasioni pregnanti. Ed anche se siamo alla settima di un nuovo campionato, questa col Lecce va catalogata come una di quelle occasioni in cui si può crescere un po’ di più. Non si farà, forse, la storia, come per una vittoria solo sfiorata a Torino, ma si sottoscriverà una sorta di assicurazione sulla futura vita in quella parte della classifica che tanto attira. I punti sono tutti pesanti, ma quelli con le squadre della parte desta della classifica valgono ancora e sempre il doppio. Nicola non avrà Fazio in difesa e dovrebbe affidarsi a Gyomber. Dovrebbe essere l’unica novità rispetto alla formazione proposta a Torino. In novanta e passa minuti, però, può succedere di tutto e c’è bisogno di tutti. Farsi trovare pronti dalla panchina sarà fondamentale perché nell’epoca dei cinque cambi, spesso chi entra lascia il segno. Servirà una gara di squadra, sagace ed intensa ai limiti della perfezione, in attesa del lampo che possa illuminare la notte dell’Arechi.
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