E’ un fenomeno che cresce di anno in anno, senza accusare cali o scompensi. Per la gioia di albergatori, ristoratori e proprietari di bar e la dannazione dei residenti soprattutto del centro. Chi si aspettava, dopo dieci anni, un calo, una decrescita è stato costretto a ricredersi: Luci d’Artista cresce sempre di più, aumenta sempre di più il numero di presenze in città, aumentano i visitatori mordi e fuggi ma anche i turisti che scelgono Salerno per trascorrere un periodo di vacanza. Terminata quest’edizione sarà necessario – però – riflettere, probabilmente anche rimodulare l’evento così da non disperdere un incredibile patrimonio, costruito dal nulla, perchè – giusto ricordarlo – prima di Luci d’Artista c’era il nulla assoluto, totale! Una riflessione – a prescindere – andrà comunque fatta per ottimizzare ancor di più quello che resta in assoluto un incredibile fenomeno di marketing territoriale. Intanto si va avanti tra pareri discordanti, allarmismi spesso esagerati, storture che comunque si registrano e correttivi in fase di perfezionamento. Intanto va preso atto del fatto che il piano traffico predisposto per lo scorso week end ha retto e tranne piccoli casi, piccoli momenti di criticità, ha funzionato. E’ risultata vincente ad esempio l’intuizione di utilizzare l’area di via Vinciprova per la sosta anche veloce dei pullman turistici, così come va riproposta la soluzione di chiudere le strade d’accesso al centro e dirottare tutti nella zona stadio Arechi. Una considerazione, comunque e a prescindere va fatta e non può essere ignorata. In questo periodo dell’anno è praticamente impossibile trovare un posto letto negli alberghi cittadini e nei tanti bed & breakfast spuntati come funghi in ogni angolo della città. E’ una novità assoluta per la città di Salerno, qualcosa di impensabile fino a 15 anni fa quando a Salerno facevano letteralmente la fame i pochissimi alberghi presenti. Immaginare, oggi, di creare un vero e proprio polo turistico, implementare il numero di strutture ricettive con tutto l’indotto che ne consegue è oggettivamente una scommessa stravinta. Cambiata la mission della città bisognerà poi lavorare sui salernitani molti dei quali restii al cambiamento, indolenti. Ma per questa trasformazione, probabilmente la più importante per fare realmente di Salerno una città a vocazione turistica, bisognerà attendere ancora, concretamente un cambio generazionale.
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