Tre rinforzi dall’infermeria, in attesa del ritorno dei nazionali. Davide Nicola sta osservando con particolare attenzione in questi giorni i progressi di Lovato, Radovanovic e Bohinen, tornati a lavorare col gruppo dopo settimane di assenza forzata. Il difensore ex Atalanta è fermo da luglio, quando si infortunò alla caviglia durante uno dei primi test amichevoli. Scongiurata l’operazione, Lovato ha dovuto mordere il freno per un bel po’ di settimane. Dalla gara col Sassuolo sarà disponibile, anche se ha saltato la gran parte della preparazione precampionato e, dunque, la condizione non sarà ancora quella ideale. Poter dare una mano ai compagni, entrando nelle rotazioni dei difensori, però, è già una cosa importante. Radovanovic ha fatto in tempo a debuttare in campionato, ma ha pagato caro quel primo tempo giocato ad Udine. Altro infortunio muscolare e nuovo stop per l’esperto e duttile serbo, che sulla carta avrebbe dovuto rimpiazzare l’altro infortunato eccellente, Bohinen, fermatosi durante la gara di Coppa, col Parma. Insomma, Nicola ha pagato un dazio notevole sotto l’aspetto degli infortuni, avendo dovuto rinunciare a tre pedine importanti. Bohinen è il centrocampista chiave per far fluire in maniera più naturale la manovra, Radovanovic può giocare in due ruoli ed ha esperienza da vendere, Lovato può aggiungere qualità e forza fisica ad una difesa in cui si sta inserendo con grande disinvoltura Daniliuc e nella quale resta in forse Fazio per la trasferta di Reggio Emilia, a causa di un problema alla caviglia. E’ una sosta, ma sullo spogliatoio granata c’è scritto divieto di sosta. Dopo lo stop interno con il Lecce è quanto mai importante ripartire di slancio. Solo a metà della prossima settimana Nicola avrà il gruppo al completo, tuttavia sono giorni fondamentali per lavorare su testa e gambe di chi c’è. I prossimi giorni saranno importanti anche fuori dal campo. Ieri la Salernitana è stata presente alle celebrazioni per San Matteo. In mattinata, al Duomo, il presidente Danilo Iervolino ha rimarcato il suo legame con la città, nel pomeriggio l’ad Milan, partecipando alla processione, ha sottolineato la bellezza del clima di festa che si respirava. Il club granata e i rappresentanti dell’amministrazione comunale devono, però, trovare una sintesi per far sì che il clima non si inquini. L’Arechi ed il centro sportivo sono questioni da tempo sul tavolo. Se i rapporti sono rimasti cordiali, ora è tempo di dimostrarlo con i fatti.
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